martedì 30 marzo 2010

Al nord i nazisti verdi al sud la Mafia

Devastazione, desolazione, disgusto, afflizione, disperazione: questi sono gli inevitabili sentimenti di fronte a quasta nuova debacle generale, ovviamente con l'eccezione della Puglia migliore, dove Nichi ha ottenuto una grande vittoria e la Sel ha sfiorato il 10%, oltre al 5,5% della lista per Vendola.
Mi vergogno veramente di essere lombardo, mi vergogno di essere nato nella stessa regione di questi razzisti ignoranti con le camicie verdi e questi affaristi senza scrupoli con la cravatta azzurra o aderenti ad una setta pseudocattolica che ha i suoi lunghi tentacoli nel potere politico ed economico.
Però non è tutto così semplice, Silvio non può troppo cantare vittoria, non è lui il vero vincitore: al nord vince la Lega, vince l'intolleranza, vince chi fà leva sulla paura e l'insicurezza, di chi monta la caccia al diverso con i propri mass media locali e nazionali che inventano chissà quali crimini, ma non si capisce come mai perché il rispetto della legalità vale solo per i più deboli, mentre i forti possono evadere il fisco, riciclare denaro sporco, presentare firme di morti per presentare liste elettorali, dare appalti ai propri amici senza regolari gare, corrompere giudici e non c'è problema.
Il Pdl al nord ha perso moltissimi voti, è calato, per cui non può cantare vittoria.
Al sud è evidente che il Pdl vince coi voti delle organizzazioni mafiose, è evidente che in Campania vincono grazie ai Casalesi, di cui Cosentino è il riferimento principale nel governo e nel partito, in Calabria la 'ndrangheta ha scelto il Pdl, solo in Puglia i cittadini si sono accorti che era meglio non ricadere nel buio "fitto" della politica clientelare e dei privilegi.
In Lazio quella burina neofascista vince per pochissimi voti anche perché la nostra candidata non era il massimo e infatti le liste del Centrosinistra avevano un punto abbondante in più di Emma.
Per il resto il Pd continua a perdere ed era comprensibile dopo tutta questa confusione interna, continua a dilagare il giustizialista Di Pietro, purtroppo ha preso tanti voti il populista Grillo che in Piemonte ha fatto perdere la povera Mercedes, ma è una beffa anche per loro, han preso voti dicendo no alla Tav, ma facendo vincere Cota, oltre alla Tav si beccano anche le centrali nucleari, visto che Cota è l'unico candidato presidente della destra che si è espresso a favore delle centrali nucleari nella sua regione.
A sinistra bisogna dire che Sinistra Ecologia e Libertà ha mantenuto il 3,1% delle Europee, senza i Verdi e i Socialisti, il che non è male, visti l'oscuramento mediatico totale e la difficoltà a farsi conoscere fuori dalla Puglia, mentre la Federazione della Sinistra, nonostante un maggior radicamento soprattutto al centronord, ha preso solo il 2,9%, li abbiamo superati; Verdi e Socialisti, dove erano da soli, sono prossimi allo 0, a dimostrazione che la scelta identitaria non può che essere fallimentare, Bonelli e Nencini ci riflettano su, be', i Socialisti ci penseranno per forza al congresso...
I Radicali, fuori dal Lazio, dove avevano il candidato, sono praticamente inesistenti...
Insomma, nel disastro generale brilla una luce, che, speriamo, dalla Puglia si diffonderà al resto d'Italia.

venerdì 26 marzo 2010

Sepolcri imbiancati

A sinistra del Pd, per me c'è solo Sinistra Ecologia e Libertà. Il Psi, i Verdi, Rifondazione e i Comunisti Italiani sono dei partiti morti, esanimi. Quei pochi superstiti che ancora tentano l'accanimento terapeutico, sono dei sepolcri imbiancati che s'arroccano sulle identità, guardano al passato, sono il passato mentre la Sel è il futuro.
Non se ne può delle schede elettorali lenzuolo, con quindici liste nel Centrosinistra, altre quindici nel Centrodestra e altre fuori...
L'obiettivo è che nel 2013, o quando sarà, ci si presenti, sì uniti contro lo Psiconano, ma con due, massimo tre liste.
Spero che la gente se ne sia accorta e dia un segnale, dando meno voti possibile a questi relitti e votando il futuro, cioè Sel.
I Verdi e i Socialisti rimasti, perché molti ecologisti ed alcuni socialisti sono già nel nuovo partito, decidano se stare a sinistra, cioè in Sel, o nel Pd.
Italia dei Valori e Radicali facciano altrettanto, in fondo l'accordo elettorale nel 2008 prevedeva che sarebbero entrati nel Pd dopo le Europee, ma non l'hanno rispettato, il che dovrebbe creare quantomeno qualche problema di stomaco a Veltroni e ad altri leader del Pd, ce si chiederanno chi siano gli alleati più fedeli (ma Bersani, pur essendo un po' soporifero, l'ha già capito)...
I comunisti irriducibili, almeno si federino con la Sel, se non vogliono sciogliersi, poi si vedrà che simbolo mettere, ma, con o senza falce e martello, se la gente capisce chi sei, si fida di te e del tuo programma, ti vota anche senza la falce e martello, non è vero che non se ne può fare a meno.
Insomma c'è bisogno di unità, unità nel Centrosinistra e unità nella sinistra, unità e semplificazione.

mercoledì 24 marzo 2010

Via Padova pericolosa?

Ieri sera sono stato al Teatro Parco Trotter, tra via Monza e Via Padova, zona considerata tra le più pericolose d'Italia, per un dibattito organizzato da Sinistra Ecologia e Libertà Milano con i candidati della Lombardia e Claudio Fava, uno dei coordinatori nazionali del quasi partito nonché ex-parlamentare europeo e politico da sempre impegnato nella lotta contro tutte le mafie.
Arrivo un po' timoroso alla fermata Rovereto, timoroso più che altro per notizie riportate, perché non c'ero mai stato ed era già buio, essendo le 20,15 circa; esco dalla stazione e mi ritrovo su Viale Monza.
Tutto tranquillo, sì noto che la maggior parte delle persone che camminano per la strada sono di origine non italiana, ma perché questo dovrebbe preoccuparmi?
Entro in un bar per andare in bagno: al banco ci sono due ragazze di origine estremo-orientale, le quali mi indicano gentilmente i servizi, poi un ragazzo di origine presumibilmente magrebina addirittura mi accompagna, facendomi passare per una corte di quelle vecchie, be' le condizioni sono queste...
Torno dal bagno, prendo un caffè, mentre gli avventori, tutti di orgine asiatica, bevono, mangiano e chicchierano tranquillamente, ed esco.
Prendo una via un po' stretta e buia, secondo le indicazioni di googlemaps, poi arrivo ad un'altra strada, che attraverso nonostante manchino le strisce (grazie alle amministrazioni leghiste-forziste che da 20 anni amministrano la città), e prendo un'altra strada piuttosto buia e deserta, finché arrivo al cancello chiuso del parco, dove un militante è lì che chiama i compagni perché gli aprano, visto che il custode non vuole uscire perché ha paura.
Come è normale, l'incontro inizia con mezz'ora di ritardo ed inizia con il concerto dell'orchestra di via Padova, che è un gruppo di musicisti italiani e di varie nazionalità ed esegue pezzi di varia origine, soprattutto di paesi magrebini.
I pezzi sono molto belli e coinvolgenti, tra l'altro il cantante/benjista(non so se fosse un benjo lo strumento che suonava) spiega le forti somiglianze e connessioni con la musica andalusa, ad ennesima riprova che le varie sponde del Mediterraneo sono unite da forti legami che non si devono spezzare e la nstra cultura è molto più simile a quelle dei popoli mediterranei che a quelle del Centro-Nord Europa.
Poi parla il professor Escobar, che insegna Filosofia politica alla Statale e negli ultimi anni si è occupato di paura: racconta che da due anni vive in via Padova e qui si sente più sicuro che dove abitava prima, in corso Plebisciti, perché qui c'è sempre un po' di gente per strada fino a tarda ora, mentre lì non c'era nessuno, poi spiega come il fenomeno della paura sia stato creato e strumentalizzato negli ultimi 20 anni dal "primo partito nazista di massa in Italia", la Lega Nord, che ottiene consensi facendo leva sulle paure e crea odio per permettere alla gente di scaricare le proprie frustrazioni ogni volta su un diverso bersaglio, prima i "terroni", poi gli extracomunitari, poi i Rom; spiega anche come gradualmente questo uso della paura e della sicurezza, sia stato trasmesso dalla Lega, prima al resto della destra, poi ai mass media e infine a pezzi consistenti del Centrosinistra.
Insomma, il professore ha analizzato e spiegato in modo scientifico ciò che io, come tanta altra gente, avevo sperimentato sulla mia pelle in quel quarto d'ora tra l'uscita della Metro e il teatro e allo stesso modo, ma con più consapevolezza al ritorno: la paura è un fenomeno del tutto psicologico e non si sconfigge con leggi e decreti razzisti, non si vince solo con l'uso delle forze dell'ordine(qualificate ed autorizzate, non la pagliacciata delle ronde), ma con laboratori ed attività d'integrazione, aprendo e non chiudendo le porte, così come Sinistra Ecologia e Libertà ha iniziato a fare ieri sera.

Passa il messaggio che...

Sono tornato in Italia poco più di un mese fa e vedo che non c'è fine al peggio, non c'è fondo nell'abisso in cui siamo precipitati, ma soprattutto mi chiedo "che cosa penseranno gli altri di noi?" Che cosa pensano all'estero, se già in questi mesi ho potuto sentire sulla pelle l'ironia e la compassione con cui ormai ci considerano, non siamo più gli zimbelli dell'Europa o del Mondo, siamo quelli senza speranza, quelli persi...
Siamo ormai un paese in cui, se figlio nato in Italia di un immigrato a cui manca il bollo per rinnovare il permesso di soggiorno, te ne devi andare, se sei uomo di fiducia del clan dei Casalesi, diventi sottosegretario all'Economia.
Se rubi due polli per sopravvivere, ti fanno il processo per direttissima e becchi 2 anni di reclusione, se esporti ingenti capitali all'estero per non pagare le tasse, li puoi far rientrare, grazie allo scudo fiscale, con una piccika sovrattassa del 6%, 7% se arrivi un po' in ritardo...
Se Marrazzo va con i trans e si pente d'essere stato ricattato, non solo si dimette, ma ne riceve onta per l'eternità, facendo dimenticare gli ottimi risultati della sua giunta regionale che ad esempio ha risanato pesante debito nella Sanità lasciato da Storace, se lo Psiconano si vanta di essere stato con 5 ragazze in una sera, organizza festini a Villa Certosa, si fà dare escort da Tarantini o chi per lui, fà battute volgari sulle prostitute parlando con una ministra albanese, non solo non si dimette, ma ne ottiene anche consenso e approvazione.
Se un cittadino normale arriva in Posta cinque minuti dopo l'orario di chiusura il giorno di scadenza della sua bolletta, la paga il giorno dopo con una sovrattassa, se è in coda al Cup per chiedere una visita ed esce, non so, per mangiare un panino, perde il suo posto, se un militante del Pdl in coda per presentare le liste esce per andare a mangiare un panino e torna due ore dopo la chiusura, e un altro presenta firme di morti o senza bolli, il governo emette un decreto interpretativo di una legge in vigore da quasi 50 anni e il Presidente della Repubblica lo firma senza colpo ferire.
Se un giornalista freelance pone delle domande vere al premier, mentre gli altri pongono domande preparate, e dice delle verità incontestabili, il ministro della Difesa, personale del premier a questo punto, lo caccia dandogli due pugni sullo sterno, se il premier calunnia e insulta quotidianamente istituzioni, magistrati, giornalisti, chiunque osi dire o fare qualcosa contro di lui, perfino compagni di partito che si permettono di contraddirlo, si difende da un complotto ordito dai comunisti, o al più è normale campagna elettorale.
Se un presidente o un ministro in un normale paese democratico occidentale rilascia una semplice dichiarazione in cui mette in discussione la libertà di informazione di un singolo giornalista, si deve dimettere in meno di un'ora, in Italia si chiudono le trasmissioni di approfondimento politico in campagna elettorale e il premier telefona a quella che dovrebbe essere un'autorità di garanzia super partes e impone la chiusura di trasmissioni a lui antipatiche e poi, non contento, indica al direttore del Tg1 quali notizie deve passare.
Può darsi, come qualcuno dice, che questi siano ultimi ruggiti, ultimi colpi, ultimi deliri di un imperatore in declino, e in effetti alcuni segnali indicano che c'è chi, nel suo stesso partito, se ne sta rendendo conto, contribuisce ad affrettare il declino e si prepara al dopo, ma è pur sempre un imperatore che ha ancora molto consenso e sono comunque molto preoccupato per il futuro della democrazia italiana.
Certo non aiuta la morbida opposizione del Partito Democratico, che un giorno attacca, un giorno apre al dialogo, non aiuta l'indole remissiva e un po' soporifera di Bersani, non aiutano le trame neocentriste di Dalema, ma non aiuta neanche la demonizzazione giustizialista e senza alternative di Di Pietro, né tanto meno la politica dei due forni del trigamo Casini sponsorizzato da Bagnasco; il paese ha bisogno di una nuova sinistra, che sia unita e proponga una vera alternativa al Berlusconismo ed al Neoliberismo selvaggio, senza arroccarsi sulle vecchie identità e su vecchi simboli, che sia falce e martello, sole che ride o rosa/garofano, una sinistra laica, aperta e solidale, una sinistra che governa in maniera trasparente, sull'esempio di un presidente di regione che ha cacciato il suo vice al primo avviso di garanzia(ovviamente si parla della Puglia migliore); insomma c'è bisogno di Sinistra, Ecologia e Libertà, c'è bisogno di Nichi Vendola e tutti gli altri che fanno parte del progetto; il nome è piuttosto lungo da pronunciare, ma il progetto è straordinario e, se tutto va bene, sarà portato a termine entro l'estate, sperando che nessun burocrate metta più paletti. Ovviamente ogni riferimento a Nencini e Bonelli è puramente causale. Forza Nichi!