giovedì 9 ottobre 2008

Naufrago in patria

Sono tornato a casa per alcuni giorni per una triste ragione e vedo che va sempre peggio: il governo sta facendo il possibile per distruggere ogni campo della vita associata, scuola, università, lavoro dipendente, soprattutto pubblico, giustizia, sicurezza, ecc...
L'opposizione parlamentare, con poche eccezioni, vedo che continua ad essere molto morbida, si parla ancora di dialogo, ma come si può dialogare con un premier che dice "non me ne frega niente di quello che dice il leader dell'opposizione"? Questo è regime, regime con il tacito assenso di chi è chiamato a fare opposizione!
Fuori dal parlamento sembra che finalmente qualcosa si muova: l'11 c'è la manifestazione dai partiti della sinistra, credo ci siano anche movimenti e associazioni, l'esito non sarà sicuramente quello che spero, ma almeno si protesta realmente contro il governo; i sindacati vanno verso lo sciopero generale della scuola, speriamo che non cambino idea!
Il Pd organizza questa manifestazione per il 25, pensavo "finalmente!", ma poi sento che non sono sicuri di farla, ci manca che inizino a votare a favore degli assurdi decreti...
Ieri è arrivata l'idea più comica: dopo la patente a punti, arriverà il permesso di soggiorno a punti! Vuoi venire in Italia? Hai bisogno di lavoro? Prima risolvi il nostro quiz! Gioca con noi!

venerdì 15 agosto 2008

Appello alla triplice unità

Domani partirò per Taizé per rimanere lì un anno. Il blog rimarrà fermo, però voglio lasciare a chiunque passi di qua un appello alla triplice unità. Non si parla né di trinità, né di triplice alleanza o intesa stile prima guerra mondiale (la parola "triplice" mi fa venire in mente quello), si parla di 3 unità diverse, ma per me tutte importanti.
1) Unità dei cristiani
E' ora nel 2000(ormai 2008) che questa frattura millenaria venga sanata e che tutti i fedeli di Cristo, tutti coloro che credono nella Resurrezione, tornino uniti, così come ha detto Gesù prima di ascendere al cielo.
A Taizé l'unità è già una realtà concreta, perché mangio, prego, dormo, insomma vivo condividendo tutto con protestanti e ortodossi, perfino con cattolici romani (essendo ambrosiano la cosa non è scontata)...
Ma fuori le chiese hanno ancora bisogno di fare molti passi prima di tornare ad essere una sola, la Chiesa di Cristo.
Non bastano più incontri con abbraccio tra i grandi capi o seminari tra teologi e intellettuali che si concludono con documenti di carta, non basta più la settimana di preghiera per l'unità che si fa in gennaio, bisogna iniziare a realizzarla concretamente, a livello locale, tra la gente.
E' intollerabile continuare a rimanere divisi, soprattutto non mi piace sentir dire "sono di religione cattolica" o protestante o ortodossa, la religione è quella cristiana, cattolica è solo una confessione, non una religione!
A Rho ad esempio, ma non solo, qualcosa si è iniziato a fare, nel senso che all'Eremo di via Madonna è stata data la possibilità agli ortodossi romeni di celebrare la loro Messa e ai protestanti di fare un incontro di preghiera, ma bisogna passare da questo al pregare insieme ed a non considerarsi diversi, perché una è la fede.
2) Unità della sinistra
E' ora che i partiti, i movimenti, le associazioni e le persone individuali che si sentono di sinistra intraprendano seriamente e convintamente la strada dell'unità e che si riprenda a fare politica tra la gente, come faceva il Pci una volta.
Dopo la debacle del 13 e 14 aprile 3 dei 4 partiti hanno preso una strada diversa, una strada più comoda, più facile, seguendo la pancia e non la testa, ma se continuano così non andranno da nessuna parte, perché divisi si scompare, uniti si può tornare a vincere.
L'unità è necessaria, oltre che bella, ma bisogna farla dal basso.
La linea uscita dai congressi del Prc e dei Verdi e quella intrapresa da Diliberto (credo senza congresso) sono sterili e non porteranno da nessuna parte, un po' meglio è la linea seguita da Fava e Sinistra Democratica, oltre a quella che avrebbe portato avanti Vendola se non ci fosse stato l'inciucio, anche se non bisogna correre con questa costituente di sinistra.
L'unica strada da seguire è quella dell'unità!
3) Unità dell'Europa
C'è bisogno di un'Europa unita e forte, un'Europa che non sia più schiava degli Usa e che migliori il mondo eliminando le disuguaglianze e le ingiustizie.
C'è bisogno di una federazione rispettosa delle diversità culturali, ma in cui gli stati rinuncino alla sovranità nazionale che è una stupidata...
C'è bisogno di un'unità dal basso, un'unità sociale ed equa e non un'unificazione puramente economica né un semplice coordinamento tra le forze dell'ordine per questa maledetta sicurezza che è difesa dei privilegi dei privilegi del nord del mondo e porta a non vivere più.
C'è bisogno di cittadini europei, solidali tra loro e con gli altri, che vivano bene e serenamente, quindi senza stupidi divieti come quello delle panchine di Voghera.
A Taizé pregherò per tutte queste cose, ma incontrerò molte persone e cercherò nel mio piccolo di contribuire a realizzare la prima e la terza, la seconda se avrò modo di parlare con italiani di sinistra (di destra ce ne sono pochi, però non si parla molto di politica), ma soprattutto starò lontano per un po' da questa città piena di leghisti e ciellini e in cui ogni spazio libero viene occupato da costruzioni, soprattutto su cui incombe la tragedia dell'Expò (purtroppo non posso rimanere lì fino al 2015).

sabato 9 agosto 2008

Aggiornamenti dopo il cammino

Son tornato dopo un mese in cui sentivo le notizie un po' al volo quando riuscivo e in più in spagnolo, non capendo tutti i dettagli, e sembra che siano successe un sacco di cose.
1) Intanto ho già sentito di pesanti tagli ai servizi, università, scuola e sanità, certo, volevate che vi togliessero l'Ici? Ora c'è la stangata...
Ieri sono arrivati i dati sul secondo trimestre e sono peggio del primo, per cui non c'è ripresa con Berlusconi al governo e nel secondo semestre sarà peggio...
I dati forniti dal tappetto Brunetta sulla riduzione delle assenze sono una pagliacciata, non esistono, roba da comiche, in effetti la faccia da comico ce l'ha, giusto quello poteva fare, altro che amministrare la cosa pubblica...
Napoli è pulita dai rifiuti? Bè, intanto se quasi tutti i comuni hanno avviato la differenziata è grazie all'ultimatum di Pecoraro Scanio, poi il centro di Napoli era già stato ripulito da De Gennaro e progressi c'erano stati anche da altre parti, Bertolaso ha semplicemente continuato il lavoro, per cui non c'è nessun miracolo, nessuna svolta, non abbiamo bisogno di un premier pagliaccio che va a far finta di raccogliere un po' di spazzatura e il giorno dopo va al mercato a chiedere dei prezzi...
Oggi è andato in vacanza, bene, così si può riposare, ma perché non ci rimane 5 anni in vacanza?!
2) Non ho parlato molto dell'eventualità del boicottaggio alle Olimpiadi(o forse per niente), in ogni caso ieri ho guardato la cerimonia e sto guardando le gare; sono assolutamente contrario al boicottaggio delle Olimpiadi, perché i giochi olimpici sono sport e lo sport è simbolo di fratellanza e di pace e le Olimpiadi sono l'elevamento a potenza dello spirito dello sport.
In Grecia per le Olimpiadi veniva stabilita e rispettata da tutti i Greci la tregua, oggi purtroppo non viene neanche ipotizzata, addirittura mentre le delegazioni degli atleti russi e georgiani sfilavano allo stadio del nido d'uccello di Pechino, carri armati russi e georgiani si scontravano in Ossezia e poi gli aerei russi hanno iniziato a bombardare la Georgia, però lo spirito delle Olimpiadi moderne è almeno in teoria lo stesso.
Proprio grazie alle Olimpiadi si parla di più dei diritti umani in Cina e del Tibet ed in effetti in questi anni qualche passo avanti è stato fatto e non si può negare.
E poi in base a quasto principio dove avrebbero potuto fare le Olimpiadi? Negli Stati Uniti? Ma a Guantanamo li rispettano i diritti umani? Nei bracci della morte? In Iraq ed in Afghanistan?
In Russia? Lì vengono rispettati i diritti umani? Ditelo ai Ceceni...
E se le facessero in Italia non potrebbe qualcuno ricordare Genova? Sono passati solo 7 anni ed il presidente del consiglio che ha voluto gli scempi della Scuola Diaz è lo stesso di allora, il suo vice che aveva gestito direttamente la cosa è ora presidente della Camera. E nei Cpt i diritti umani?
Qualcuno proporrà il boicottaggio delle Olimpiadi di Londra tra 4 anni? Eppure gli Inglesi sono altrettanto responsabili della devastazione di Iraq ed Afghanistan e se dovesse essere attaccato l'Iran sarebbero in prima fila.
Mi fa ridere Bush che parla del rispetto dei diritti umani in Cina, da che pulpito, inizi a rispettarli lui, solo vederlo in televisione è un mancato rispetto dei diritti degli spettatori, qualcuno potrebbe star male solo al vederlo...
La cerimonia è stata bella, in certi punti un po' esagerata, anche l'idea del volo del tedoforo è una cosa vecchia 2500 anni, nel teatro greco si usavano questi macchinari, non c'era bisogno di tutta questa tecnologia...
E per fare i fuochi d'artificio sono andati in Sicilia ad impararli bene, però in televisione nessuno l'ha detto, l'han detto solo quelli di Catersport alla radio...
3) E' proprio l'anno della Spagna, anzi, l'anno in cui la Spagna ci soffia tutto, il Giro per un errore di valutazione, perché hanno portato Contador in carrozza fino alla fine, il Tour perché i nostri si fanno beccare positivi mentre altri che erano altrettanto dopati non si son fatti beccare, gli Europei ai rigori e adesso la gara in linea di ciclismo per una ruota, in più nella ginnastica a squadre erano avanti a noi di un punto, ed è solo il primo giorno...
4) Ormai per la sicurezza tutti i sindaci italiani fanno la gara a chi emette le ordinanze più cretine, sono ormai oltre il limite della decenza: a Voghera da lunedì dopo le 23 non ci si potrà sedere in più di tre sulla stessa panchina; dopo i piccioni a Venezia, i lavavetri a Firenze, in varie città sull'accattonaggio, a Roma poi Alemanno ne sta facendo di tutti i colori, in più che Larussa ha mandato i soldati nelle grandi città...
Non so che cosa vogliano questi sindaci e la gente che vuole sicurezza: vogliono tutto in ordine, tutto perfetto, niente di impreciso, niente di spontaneo, ma come si vive così, meglio fuggire da questo assurdo paese...
5) Veniamo al congresso del Prc: non l'ho ovviamente seguito, mentre camminavo ogni tanto ci pensavo e speravo veramente che vincesse Nichi, poi il dottor Alonzo mi ha aggiornato. E' brutto il modo con cui è stato deciso. All'inizio si diceva che i Vendoliani nel sud facevano magagne e facevano votare i nuovi iscritti o addirittura dei non iscritti, alla fine l'inciucio l'ha fatto Ferrero con le altre 3 mozioni. Vendola aveva la maggioranza relativa, ma Ferrero è il vincitore, anche se è una vittoria di Pirro, perché le 3 mozioncine forse non lasceranno il partito, cosa che forse avrebbero fatto se avesse vinto Vendola, ma lo condizioneranno in ogni sua scelta tenendolo sempre appeso ad un filo. Avrei preferito a quel punto che avesse vinto da solo, perché è una persona seria, esperta, ha lavorato abbastanza bene come ministro e da solo (con Grassi e gli altri della sua mozione) sarebbe stato in grado di fare scelte equilibrate per il futuro del partito e della sinistra, ma col continuo ricatto degli estremisti sarà sempre bloccato.
Per la sinistra è sicuramente un passo indietro ed il documento che è uscito (l'ho appena letto) sostanzialmente è un ritorno al semplice partito senza idea di nessun tipo di federazione né addirittura alleanza. E se nel 2013(o prima se cadesse il governo) ci fosse la possibilità di una ripresa dell'alleanza progressista col Pd, magari su basi diverse da quelle di prima, non lo potrebbe fare.
In mancanza di maggioranza assoluta per una mozione sarebbe stato molto più ragionevole un accordo tra le due principali mozioni e se i rappresentanti delle altre fossero uscite nessun male, anzi meglio, non hanno mai portato niente di positivo, solo ricatti e posizioni ideologiche rivolte al passato senza niente di nuovo.
Va bè, io continuo a sperare in un futuro migliore...

venerdì 8 agosto 2008

Di ritorno da Santiago

Sono tornato ieri sera da Santiago, stanco e un po' debole a causa di una leggera influenza negli ultimi giorni.
Il cammino è stata un'esperienza straordinaria: 27 giorni di cammino per circa 800km da Saint jean a Santiago, attraverso montagne, colline, sterminate pianure aride dominate da campi di grano e infine i boschi e le valli sempre verdi della Galizia.
Il cammino è stato segnato da numerose difficoltà, dolori muscolari di ogni tipo, per fortuna solo un paio di vescichette che non mi facevano male (a differenza di altri che con scarponi ipertecnologici se ne sono beccate molte e dolorose), il freddo delle prime ore del mattino, il sole caldo e secco delle ore centrali della giornata, il vento sempre impetuoso in ogni zona del cammino, il rischio di perdermi quando mancavano le frecce gialle o non erano chiare, le salite dure e le discese troncapiernas (spaccagambe) che mi procuravano dolore alle ginocchia, le sterminate distese piane di campi di grano senza fonti d'acqua, i tratti d'asfalto che, per i piedi che hanno percorso decine di chilometri soprattutto sullo sterrato, risulta molto fastidioso.
Numerosi sono stati anche gli incontri, con gente del posto, per lo più accogliente e cordiale, e con altri pellegrini che percorrevano lo stesso cammino, ma con storie personali, sentimenti e finalità diverse.
Ho visto luoghi straordinari, in mezzo alla natura, valli, colline, ma anche paesini e città con una storia, tradizioni e luoghi di interesse.
Ho dormito in rifugi di ogni tipo, alcuni più belli e dotati di servizi, altri più spartani e in condizioni più precarie, ma mi sono adattato; in alcuni rifugi, soprattutto quelli parrocchiali, l'accoglienza da parte degli hospitaleros è stata molto calorosa e forte, in altri gli hospitaleros erano semplicemente dei gestori, i quali semplicemente mettevano il timbro sulla credenziale, prendevano i soldi e spiegavano gli orari, senza mostrare alcun interesse per i pellegrini.
Ho trovato chiese in cui c'era attenzione ed accoglienza nei nostri confronti, in cui ogni sera viene celebrata la Messa con la benedizione dei pellegrini, in cui il parroco o il sagrestano molto cordialmente ti facevano una sorta di "visita guidata" della chiesa, ma anche chiese in cui dei pellegrini proprio non gliene poteva fregar di meno, in cui non c'è la Messa neanche di domenica, o c'è al mattino (dimostrando poca attenzione agli orari tipici del pellegrino), in cui ti fanno pagare per entrare (la cosa più assurda di questo mondo) o prestano solo attenzione alle visite guidate a pagamento del museo interno e di eventuali reliquie, o addirittura chiese chiuse, come spesso si trovano anche in Italia.
Anche la popolazione locale si divide tra chi saluta i pellegrini al loro passaggio, li accoglie cordialmente ed è pronto a dare informazioni, e chi non risponde o risponde a mala pena al saluto del pellegrino, chi è quasi infastidito dal passaggio dei pellegrini, chi li considera come un limone da spremere: in alcuni punti vengono aggiunte delle frecce gialle facendo fare un percorso più lungo in modo che passino per un bar, in alcune fontane viene scritto agua no potable solo perché vadano a bere al bar, addirittura delle persone hanno riadattato il proprio garage e ci hanno fatto il bar...
Durante il cammino ho sperimentato di tutto: la paura di non trovare posto al rifugio e di dover fare altri chilometri o dormire fuori al freddo, la paura di non trovare negozi in cui comprare da mangiare, in alcune sere anche la fame, per la mia scelta di non spendere più di 10 euro e non andare al ristorante a prendere il menu del dia, la possibilità di comprare tutto il necessario con pochi euro nei supermercati (sono diventato un amministratore perfetto); ho via via abbandonato ciò che non era necessario e mi pesava nello zaino, ho anche perso qualche cosa; ho capito che pochissime cose sono realmente essenziali per vivere.
Ho capito anche che non ci si deve mai arrendere, nonostante le difficoltà, le fatiche, i momenti difficili, bisogna sempre continuare, nel cammino fisico di Santiago, come nel cammino della vita.
Ho imparato anche a non avere remore a chiedere aiuto a chi mi stava intorno, si trova sempre qualcuno che ti può aiutare nel cammino come nella vita, è vera la frase del Vangelo "chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto", è vera anche per i non credenti.
Arrivare a Santiago lunedì 4 è stata una gioia immensa, una grande soddisfazione, la dimostrazione che tutto possiamo fare se lo vogliamo, con la fede o con la forza di volontà.
Ma soprattutto ho capito questo: dopo ogni grande salita, c'è sempre un grande discesa, ma è peggio della salita!

martedì 8 luglio 2008

Mi metto in cammino

Sto per partire: prenderò un aereo per Bordeaux, poi prenderò un treno per Bayonne e stasera arriverò a Saint Jean Pied de Port, sperando di trovare il rifugio aperto...
Se è chiuso dormirò sotto le stelle, o in stazione...
Domani inizierò a camminare, dovrò superare i Pirenei per entrare in Spagna, poi tutto a piedi fino a Santiago, se ci arrivo...
Sono fiducioso, speriamo in bene...
Tra un mese racconterò come sarà andata, il blog rimarrà ovviamente fermo, ma spero che qualcuno darà ancora un'occhiata.
Quando si parte mi viene in mente "Ti lascio una parola" dei Nomadi, detta anche Goodbye o Ti regalo le mie scarpe...

lunedì 30 giugno 2008

Il magnaccio

E' incredibile dirlo, ma sono d'accordo con Di Pietro, è l'unico in parlamento che dice le cose come stanno.
A parte che magnaccio non è un insulto, non è una parolaccia, ma poi è la verità, uno che raccomanda le veline è un magnaccio, un protettore, un pappone, non ci sono altre parole, se poi è il premier ancora peggio, abbiamo un premier pappone, oltre che ladro, corrotto e corruttore, riciclatore di denaro sporco e proprietario delle 3 principali televisioni private, di molti canali digitali e satellitari, di 3 case editrici, di vari giornali e agenzie di stampa e nello stesso tempo controllore della rai in quanto capo del governo...
Il fatto che il magnaccio sia il premier non cambia la realtà, rende solo più coglioni quelli che l'hanno votato!!!
Ha ragione Di Pietro a dire di non essere lui a doversi scusare, ma è Silvio che da quando governa pensa solo a risolvere i problemi suoi e dei suoi amici, ma d'altronde sono 14 anni che lo fa...
E mi spiace che Giordano,uscendo per un attimo dal limbo in cui siamo ormai relegati, lo abbia criticato, proprio da fuori il parlamento bisognerebbe sostenere con forza questa cose!
Va bè, povero Franco, credo che a fine luglio sarà casualmente ai Caraibi, proprio durante i giorni del congresso del Prc, in cui tra l'altro si stanno vedendo delle cose...
C'è gente che, da come parla, sembra sia stata fuori dall'Italia negli ultimi 15 anni, non si può osannare Bertinotti fino al 12 aprile e poi scaricarlo il 15 condannando tutte le scelte, a sinistra non dovrebbero esistere capri espiatori individuali, perché le scelte sono sempre fatte dal popolo dei militanti, dovrebbero almeno, e non dai leader...
Non si può dire che Ferrero rappresenterebbe il cambiamento, lo stacco dal passato, il nuovo, fino a 2 mesi fa era ministro della solidarietà sociale, una sorta di viceministro del Welfare, ed è lui che dopo la grande manifestazione del 20 ottobre non ha chiesto con forza delle modifiche al pacchetto welfare, è lui che non ha fatto valere quel milione e mezzo di manifestanti, è lui che ha supinamente accettato tutte le scelte del governo, e non può venire a dire che era contrario ad unire la sinistra, avrà espresso delle perplessità su come è stata fatta la lista e come è stata impostata la campagna, ma non era contrario all'unità, perché è da stupidi non volere l'unità!!!
Un'altra cosa: i comuni della Val di Susa hanno firmato l'accordo della Tav, va bè, hanno contribuito a realizzare il progetto, non so quanto incidendo sul risultato, ma comunque l'esito è questo: sarà fatto un tunnel di 57km...
Il tunnel del Monte Bianco, che è un po' più alto dei monti che separano la Val di Susa dalla Francia, è lungo 11,7km, lo so perché lo faccio più volte all'anno.
E' questo il progresso? Abbiamo bisogno di un tunnel di 57km solo per avere un treno che mi porti a Lione in 3 ore a 300km/h quando se per andare da Rho a Milano per studiare o lavorare a volte ci si impiega 1 ora e mezza, tra ritardi e soppressioni? Se è questo il progresso io preferisco essere conservatore, sì, sono un conservatore di sinistra!!!

Campeones

La Espana es campeon d'Europa!
Indubbiamente ha vinto la squadra più forte e con il miglior gioco, però rimane il fatto che hanno segnato almeno un goal in ogni partita in 90 minuti, solo contro l'Italia in 120 minuti non sono riusciti a segnare.
E ieri sera potevano farne 5 o 6, contro di noi quelle occasioni non le hanno avute, mentre la Germania ha fatto un tiro in porta grazie ad un errore difensivo, noi diverse occasioni le avevamo create...
Non si discute sul fatto che la Spagna fosse la squadra migliore, ma la Germania era lì grazie ad un calendario favorevole: han perso con la Croazia, han battuto il Portogallo, che aveva grandi individualità, ma non era una squadra, han battuto al 90° la Turchia che aveva 13 o 14 giocatori disponibili ed era senza i difensori e la punta titolari e sono arrivati in finale così...
Dopo questa finale i nostri dirigenti dovrebbero andarsene con la coda tra le gambe, perché è assurdo mandar via in 2 giorni un ct che non ha subito goal dalla squadra più forte ed è uscito per un rigore...
Come se fosse colpa del singolo ct se la mentalità tradizionale italiana è quella del chiudersi in difesa: se hai dietro una federazione, una stampa, la gente che hanno questa mentalità, o hai le palle e fai quello che vuoi, o ti adegui, visto che ci sono 57 milioni di commissari tecnici...
In ogni caso gli Spagnoli hanno dato una dimostrazione di gioco e di voglia ed entusiasmo nel gioco, non hanno mai smesso di attaccare e cercare di segnare pur essendo in vantaggio, in difesa quando recuperavano palla, non l'hanno mai sparata via a campanile o buttata fuori, hanno sempre tenuto palla e cercato il passaggio utile, in molti casi anche rischiando...
Comunque, dopo aver visto tante partite ed aver sentito gli inni nazionali, ho constatato senza più dubbi che l'inno italiano è il peggiore di tutti, ma perché non lo cambiamo?! Ogni stato ha l'inno adeguato al suo ordinamento istituzionale, solo noi ci dobbiamo tenere un inno che fa schifo e per di più è monarchico...
L'Italia di oggi non è quella uscita dal Risorgimento, è quella della Resistenza, allora perché non usare un inno legato alla resistenza, che è già inno nel sentimento di milioni di persone?!?
No, cari forzisti, anzi no, popolo della libertà, Bella Ciao non è una canzone di sinistra, è una canzone di libertà e democrazia, è la canzone di un popolo che ha deciso di farla finita con un regime violento ed oppressivo e con l'occupazione straniera, è la canzone di tutti, tutti quelli che amano la libertà, se a destra non l'amate, anche se vi fate chiamare "popolo della libertà", non è un problema nostro, o forse lo è...

mercoledì 25 giugno 2008

Miscellanea bis

Intanto "complimenti" al vescovo di Padova che ha mandato fuori dalla chiesa il giornalista che ha parlato di don Sante, il prete che si vuole sposare ed è stato sospeso a divinis...
Quando sento queste cose mi viene voglia di diventare protestante, tanto la chiesa valdese è dietro la Statale e sono amico del figlio del pastore...
Con don Sante aveva diritto di fare quello che voleva perché in fondo è un suo subalterno in qualche modo, anche se il vero "datore" non è né il vescovo né il papa, e in fondo ha contravvenuto al suo voto di castità e di celibato, ma con un giornalista che svolge liberamente il suo lavoro è una violazione della libertà di informazione, forse non sa che l'Italia è uno stato laico e democratico, a parte problema(non mi sto riferendo certo al nostro presidente del consiglio e ai suoi guai giudiziari)...
Ma a parte questo in Italia va tutto bene, no? Si stanno risolvendo i problemi di sicurezza, stanno togliendo i rifiuti dalle strade della Campania, non si fanno più i processi, perché lamentarci?
Va tutto benissimo...
In Italia c'è il reato libero, ma solo se sei cittadino italiano, se sei straniero vieni espulso(dopo un annetto e mezzo nei CTP-lager)o stai in galera tutta la vita, se sei italiano non si fa neanche il processo, se in più sei il presidente del consiglio o un suo amico, puoi anche ricusare il giudice comunista...
Che dire poi dell'eliminazione dell'Italia? Bè, mi sentivo che saremmo arrivati ai rigori, va sempre così quando alla vigilia si fa terrorismo sulla squadra avversaria, che gioca benissimo, è una corazzata, sono temibilissimi: ci si chiude e finisce 0 a 0...
Invece poi si è visto che non hanno neanche fatto chissà che cosa, con un po' di coraggio e fortuna in più avremmo anche potuto segnare, in fondo le occasioni più nitide le abbiamo avute noi...
Gli Spagnoli non hanno neanche da vantarsi tanto: hanno le prime 3 partite facendo cose straordinarie, giocavano contro una squadra che ha perso 3 a 0 con l'Olanda, che è stata avvinghiata dal catenaccio romeno e ha vinto contro una squadra fantasma, come minimo avrebbero dovuto vincere 4 a 0, l'arrivare ai rigori per loro è stata una sconfitta...
Ai rigori ci è andata bene una volta, quest'anno siamo tornati alla normale tradizione...
Ma soprattutto il problema è abbandonare la tradizione italiana del chiudersi in difesa, perché così quando giochi contro le grandi nazionali sai che al massimo arrivi ai rigori e il più delle volte li perdi, non sarebbe meglio giocarsela con uno spirito più offensivo e poi se si perde, almeno si esce con una reputazione positiva in campo internazionale e si evita di fare la figura dei soliti italiani? Questo pensavano nel 2006 e pensano quest'anno nel resto d'Europa sui giocatori italiani: sono furbi, cadono facilmente, si chiudono e al massimo segnano su contropiede o in circostanze roccambolesche, hanno un brutto gioco...
L'Olanda e il Portogallo sono uscite come noi nei quarti, peraltro prima dei rigori, ma l'immagine che hanno lasciato in questo europeo è molto migliore della nostra, migliore anche di quella che abbiamo lasciato 2 anni fa...
Ora tornerà Lippi, ma non so se sia una garanzia di successo, 2 anni fa la differenza rispetto a quest'anno è che quando ci trovavamo in area davanti al portiere la buttavamo dentro, mentre quest'anno abbiamo fallito occasioni che i bambini dell'oratorio avrebbero finalizzato...
Non abbiamo bisogno di cambiare ct, dobbiamo cambiare mentalità!!!
Poi le altre nazionali erano piene di giocatori di colore, giocatori di origine brasiliana o di altri paesi, la Francia multietnica ha vinto i mondiali del 98 e gli europei del 2000, oltre ad aver perso in finale i mondiali 2006(quest'anno erano troppo vecchi e stanchi), ho visto un spot che viene visto in questi giorni in Germania con i genitori di giocatori di varie nazionali(maggiore, under 21, femminile)che si ritrovavano a guardare la partita e c'era una madre di origine ghanese, chi di origine polacca, chi turco, chi latinoamericano, un bellissimo spot, in Italia invece abbiamo la Bossi-Fini, il pacchetto sicurezza di Maroni e la gente vota la Lega e fa le ronde, rimaniamo indietro anni luce anche per questo...

lunedì 23 giugno 2008

Eh vai! La Dal Molin non si fa!

Dal Molin illegale. Il Tar blocca i lavori della base
Chiara Spadaro
[20 Giugno 2008]

Il Tribunale amministrativo regionale [Tar] del Veneto si è espresso sulla vicenda Dal Molin: accogliendo il ricorso del coordinamento dei Comitati No Dal Molin e dell’associazione dei consumatori, Codacons, il Tar ha giudicato illegittimo il progetto di costruzione della nuova base militare Usa a Vicenza.
Per il determinato movimento che da due anni si oppone ad un Dal Molin militare è un giudizio fondamentale, che restituisce ai cittadini la dignità calpestata dal governo locale e nazionale. «È una sentenza importantissima – dice Marco Palma del Presidio Permanente – che smaschera le falsità di chi ha sempre ignorato la cittadinanza e calpestato la democrazia partecipativa, oltre a mostrare il grave impatto sul territorio che avrebbe la base».
Anche il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, definisce la sentenza del Tar «di importanza estrema, una vittoria di tutti i cittadini. I giudici – sottolinea Rienzi – non solo hanno riconosciuto le tesi sostenute dalla nostra associazione, ma hanno ribadito con fermezza l’importanza dell’opinione dei cittadini in merito a questioni che riguardano direttamente il territorio e l’urbanistica».

Sono diverse le irregolarità denunciate dal Tar. Innanzitutto, il tribunale ha accolto i dubbi sulla Valutazione di incidenza ambientale [Vinca] depositata dalla Regione. Nonostante tale valutazione si riferisca al «progetto ovest», sembra infatti parlare del vecchio progetto, sul lato est dell’aeroporto. «La sentenza – commenta Guido Lanaro del Presidio Permanente – smaschera la farsa della Vinca rilasciata dalla Regione su un progetto inesistente».

Il Tar ha giudicato illegittimo anche il bando di gara, «effettuato senza la procedura di evidenza pubblica prevista dalla legge». Inoltre, il consenso espresso dal governo Prodi alla base è stato giudicato dal Tar «extra ordinem», poiché espresso solo oralmente, «senza una assunzione di responsabilità formale e scritta del governo» e tale «da non essere assolutamente compatibile con l’importanza della materia trattata con i principi tradizionali del diritto amministrativo e delle norme sul procedimento».
Il Tar si è poi espresso sul grave impatto ambientale del progetto, riferendosi al «consistente insediamento [e della connessa antropizzazione] sulla situazione ambientale», al traffico e al connesso «incremento dell’inquinamento», oltre che al «rischio di danneggiamento e alterazione delle falde acquifere».

Come se non bastasse, secondo il Tar sussistono «altri profili di illegittimità, alla luce della normativa nazionale ed europea», per quanto riguarda l’insediamento delle nuove strutture militari al Dal Molin, ma anche la realizzazione delle relative opere sul territorio circostante. Infine, il tribunale ha rilevato la grave mancanza della «consultazione della popolazione interessata».

Per queste ragioni, i giudici hanno sospeso l’efficacia dei provvedimenti sul Dal Molin, «inibendo nei confronti di chicchessia l’inizio di ogni attività diretta a realizzare l’intervento e ciò sotto l’intervento e il controllo degli organi del comune di Vicenza competenti in materia di edilizia e urbanistica». «Continueremo comunque a mobilitarci – spiega Marco Palma – confermando gli appuntamenti dei prossimi giorni e vigilando sull’osservanza della sentenza, affinchè gli americani non avviino i lavori al Dal Molin».
Il primo appuntamento è già per domani: in diversi banchetti nei quartieri della città i No Dal Molin lanceranno la loro «campagna d’estate». Una giornata per dialogare con i cittadini, festeggiare insieme il risultato odierno e rilanciare le prossime iniziative.
Giovedì 26 giugno, infatti, il consiglio comunale dovrebbe approvare una delibera contraria all’ordine del giorno con cui la precedente amministrazione acconsentì ai progetti statunitensi.
L’appuntamento per quel giorno è alle ore 16 in piazza dei Signori: per ribadire il No alla nuova base con rinnovata legittimità.

giovedì 19 giugno 2008

Dal Manifesto per la Rifondazione (mozione Vendola per il congresso del Prc)

PER UN PROCESSO COSTITUENTE DELLA SINISTRA, LE RAGIONI E LA
PRATICABILITÀ DI UNA PROPOSTA DI FUTURO
L'esistenza del Partito della Rifondazione Comunista non è un bene disponibile, se non alla
collettività di donne e uomini che lo incarna: non è stato e non è tema di discussione il suo
scioglimento, tanto meno può esserlo in una situazione nella quale tutto è da riconquistare e
ricostruire, la sua credibilità e la sua presenza nella società come quelle d'una soggettività di
sinistra in generale. Non ci servono, oggi, né scorciatoie né formule magiche. Non ci sono “strade
maestre” già tracciate se non quella di bandire ogni presunzione di autosufficienza e, anzi, di fare
della non autosufficienza la bussola del nostro agire, nelle relazioni con altre e altri da noi e tanto
più nelle relazioni tra di noi. Senza condivisione non c'è costruzione di comunità, men che meno lo
slancio unitario che occorre a fare materia viva della necessità d'una sinistra alternativa grande e
nuova.
Non ci sono marchingegni che tengano: una forma di federazione è già stata sperimentata,
proprio nella coalizione che ha prodotto le liste della “Sinistra, l’arcobaleno” e il fallimento si è
rivelato inequivocabile. E anche se praticato diversamente, un modello federativo non supera il suo
limite di fondo, perché non scioglie la questione della decisione politica e della sua
rideterminazione in una pratica che non la mantenga più, per quanto nascostamente, sotto
l'assoluta sovranità dei gruppi dirigenti di singoli soggetti partitici. La soluzione federativa non
farebbe che moltiplicare, al ribasso, la logica mediatoria e la farraginosità del processo decisionale,
determinando quindi un pesante deficit insieme di efficacia e di democrazia. Anche l’ipotesi di
“partiti unici”, cioè la semplice unificazione integrale di ciò che già esiste in un unico partito, non
regge perché non fa i conti con la critica, che nel nostro caso è stata appunto insufficiente, della
forma partito novecentesca. Un nuovo soggetto politico, che sia unitario sul piano politico e plurale
su quello delle culture e delle esperienze che lo compongono, una nuova sinistra cioè, non può
nascere all’interno di forme vecchie.
Quel che ci serve è quindi una proposta politica chiara, capace di mettere al lavoro il Partito, la
sua militanza, la sua area di riferimento: e capace soprattutto di parlare a quel vasto popolo che
non si rassegna ad un Paese senza sinistra. Quel che serve a sua volta a una tale proposta,
affinché possa essere agita concretamente, è la consapevolezza che essa deve segnare una netta
discontinuità. Discontinuità che si misuri con le contraddizioni sin qui accumulate tra i nostri
enunciati e le nostre pratiche, sciogliendole senza più rinvii possibili. Discontinuità nei confronti di
forme, contenuti e linguaggi dell'agire politico, consunti e muti per la materialità della vita delle persone e per l’esigenza di rivoluzione di senso del nostro presente, che se non superati mettono
in causa la possibilità stessa di concepire una politica di sinistra per il futuro. Discontinuità rispetto
ad un concezione della politica separata dai corpi reali e vivi di donne e di uomini che pretende di
rappresentare e che debbono poterne essere invece i soggetti costitutivi.
4a – L’avvio di un processo costituente
Ciò che dunque è necessario, anzi decisivo per un avvenire del nostro patrimonio politico e per
quello di un campo alternativo della sinistra in Italia, è l'avvio di un vero e proprio processo
costituente. Che non ha e non può avere oggi esiti precostituiti, ma che si realizzi intorno ad un
obiettivo limpido: costruire una nuova soggettività della sinistra, nella politica, nella società e nella
cultura di questo Paese. Un processo costituente a dimensione unitaria completamente rimotivata
nel “qui ed ora” dei compiti di opposizione generale che sono oggettivi e incombenti: perciò aperto
in tutto e per tutto e fatto per rivolgersi, attraverso e oltre tutti i soggetti politici già ora disponibili, ai
corpi sociali e singolari che resistono alle politiche dominanti, ogni giorno e ad ogni livello. Un
processo costituente che muova dal molteplice che è oggi il campo del conflitto e dell'alternativa,
grazie al quale questa pluralità di esperienze e di soggettività diventino protagonisti della
trasformazione.
Un processo costituente così concepito, come si vede, racchiude un’opzione di netta discontinuità
con l’esperienza della “Sinistra l’arcobaleno” e dischiude il confronto al riconoscimento di una
semplice quanto evidente verità: non nasce nulla di nuovo e di grande, a sinistra, se non rinasce
nei territori, dal basso, da pratiche di autogestione e di autodeterminazione. Se non si rompe con il
verticismo che ha caratterizzato quell’esperienza.
Da parte nostra, va messo a disposizione il nostro patrimonio di idee, con tutto ciò che rappresenta
ancora la nostra capacità di iniziativa politica, deponendo ogni volontà di primato o primazia.
Dobbiamo contemporaneamente correre e cercare la strada. Dobbiamo produrre senso, liberando
nuove analisi e nuove idee che ripropongano l’attualità di una sinistra del XXI secolo. Dobbiamo
sapere produrre e sperimentare un’innovazione organizzativa, essendosi rivelate esauste le
vecchie forme. Dobbiamo saper rilanciare e fare patrimonio dell’esperienza della Sinistra Europea
che nella sua fase nascente, dentro limiti e contraddizioni che pure debbono essere attentamente
ragionati e riflettuti, ha praticato come possibile la pari dignità tra soggetti diversi. Dobbiamo
stabilire veramente un nesso fondativo tra la nostra iniziativa politica e la dimensione europea del
conflitto, della questione sociale e della questione democratica. Dobbiamo saper valorizzare e
moltiplicare la risorsa delle molte “Case della Sinistra” le quali, sorte nei territori nel corso della
campagna elettorale, costituiscono un’intuizione che trascende la contingenza e il breve respiro di
un comitato elettorale. Dobbiamo essere più coraggiosi nell’innovazione che pure era stata
rimessa a tema nella Conferenza di Carrara, traducendola in concretezza e praticando il “fare
società” come asse prioritario della nostra proiezione nei territori, intesi come localizzazioni geografiche, così come della produzione e della socialità posti in una mutata relazione, non più
gerarchica e subordinata con il “centro”. Dobbiamo saper avviare libere cessioni di sovranità per
determinare orientamenti e decisioni e a partire da qui sperimentare l’unità e la condivisione dei
compiti, aprendovi gli stessi processi di formazione di nuovi gruppi dirigenti. Dobbiamo fare
finalmente i conti con il simbolico politico maschile che presiede alla “macchina” ereditata dal
Novecento e, ancor più, dobbiamo saper pronunciare la sua crisi e, per questa via, riconoscere
fattivamente il carattere sessuato dei soggetti e dei conflitti.
4b – La sinistra diffusa
Esiste e vive nel Paese un arcipelago di sinistra diffusa. Esiste e vive al di qua e al di là del terreno
della rappresentanza: nei movimenti, nelle reti solidali, nelle associazioni, nei percorsi di
autogestione, nelle pratiche di tutela e riappropriazione dei beni comuni e di affermazione dei diritti
sociali, nelle comunità di lotta, in quelle di libera scelta sessuale e di vita, nei gruppi di donne, nel
lavoro sindacale, nelle strutture e nei tessuti culturali, nei servizi di pubblica utilità e nelle
esperienze di nuovo mutualismo, nei gruppi di intervento, in quelle aree del mondo cattolico che
resistono alla normalizzazione ratzingeriana, nei centri di libero pensiero e di difesa della laicità.
Qui, in questa molteplicità, vi sono i possibili protagonisti di un processo che, nei termini necessari,
non è mai realmente cominciato. Ora esso si presenta con i caratteri della straordinarietà e
dell’urgenza. Non ci sono più deleghe possibili, né tanto meno deleghe in bianco. Non c’è più una
rappresentanza solida, né tanto meno consolidata. Un simile processo può vivere solo se si
spalanca, nel suo stesso proporsi, a sperimentare il superamento di ogni forma tradizionale sul
terreno dell'organizzazione, tanto più quindi di ogni impulso ad “esportare” la tradizionale formapartito
o a ridurvi la complessità delle relazioni e dei protagonisti necessari. Un simile processo
può vivere solo se, soprattutto, si apre da subito a quel che già esiste ed è disponibile, fluito dai
percorsi dei movimenti di questi anni e vissuto da molte e molti in termini di allargamento e
approfondimento della democrazia, di contro al suo restringimento e alla sua “semplificazione”
nelle pratiche di potere: esistono e sono disponibili elaborazioni e laboratori di democrazia
partecipativa e deliberativa. Ad essi deve attingere oggi una sinistra, per vivere davvero. E così
possono moltiplicarsi ora le “Case della sinistra”, dai territori, aggregandosi intorno ai temi fondanti
della lotta per la pace, della liberazione del e dal lavoro, della critica ambientalista dello sviluppo e
della difesa della Terra; e applicando quelle innovazioni di processo democratico per tutto quanto
riguarda la decisione comune, tra eguali.
Solo a queste condizioni e con la partecipazione, l’assunzione diretta di responsabilità, l’impegno
non episodico si potrà garantire la forza di un tale processo e condurlo ad un esito positivo. E solo
così si potrà, com’è necessario per il bene della democrazia stessa in Italia, riaprire anche la
questione di un’autonoma rappresentanza di sinistra, aggiornandola e rimotivandola nella sua
utilità.
Noi proponiamo che questo congresso sia davvero il congresso del rilancio e della rinascita: per il
nostro Partito e per la sinistra del futuro. Non è detto, alla fin fine, che questo sia l’anno zero. Noi,
certo, non santifichiamo e non cristallizziamo nulla, non inseguiamo nuove dogmatiche, siamo
disponibili a passare al più sottile dei setacci tutte le nostre persuasioni, vagliando fino in fondo “ciò
che è vivo e ciò che è morto” nella nostra avventura culturale e politica. Ma non possiamo
rinunciare alla scelta fondamentale: l’innovazione. La revisione incessante, nonché la verifica
fattuale, delle nostre proposte e proposizioni. Non possiamo lenire le nostre pene preconizzando
ritorni al passato, come quello prospettato da una “Costituente comunista” che si presenta con i
caratteri non solo della nostalgia, ma del minoritarismo settario e nominalistico. Possiamo invece
investire il nostro patrimonio nell’impresa alla quale oggi le nuove comuniste e i nuovi comunisti
sono chiamati: la rifondazione di una sinistra grande e moderna, di popolo e di alternativa. Un
lavoro di lunga lena, che chiederà tempo e pazienza, che non ha approdi certi, ma che costituisce
un’avventura affascinante che vale la pena di vivere.
Per noi è la strada maestra sulla quale, dentro e oltre questo nostro congresso, possiamo
ricominciare il cammino.

martedì 17 giugno 2008

Biscotto?

Tutti parlano di biscotto per stasera, ma il biscotto è un accordo tra due squadre per concordare il risultato in anticipo, ma in questo caso non c'è neanche bisogno, l'Olanda può far tutto da sola, deve solo fare in modo di perdere, non andare mai in avanti e lasciar spazio in una delle poche manovre della Romania alternative al solito catenaccio... Chi non lo farebbe? Puoi eliminare in una sola volta campioni e vicecampioni del mondo...
In ogni caso, tra Turchia e Romania, è l'Europeo del catenaccio, chiuditi, aspetta, poi fai un'azione in avanti, ti va di culo, segni e vinci... Magari dormi tutto il primo tempo, come la Turchia contro la Svizzera e la Rep. Ceca, mannaggia, io dovevo tifarle entrambe perché ho degli amici e sono state entrambe eliminate! Per non parlare della Polonia(conosco una miriade di gente), ma lì l'impresa era disperata, una squadra inesistente...
Si vede che porto male, forse stasera non dovrei veder la partita...

venerdì 13 giugno 2008

Miscellanea

1)Come la zucca ciellina, il nostro sindaco spende i soldi
Il sindaco si è giustificato del ritiro di Rho dal coordinamento delle città per la pace e del fatto che Rho non sia più città per la pace col fatto che erano stati spesi 80000€ e voleva risparmiare. A parte il fatto che è stato letteralmente smentito perché quegli 80000€ sono stati spesi bene e non solo per l'adesione, ma per tutte le iniziative sull'integrazione e il dialogo tra le culture(multicultura a lui non piace), iniziative che non si faranno più. Poi che cosa ha guadagnato Rho da questo e altri risparmi? Le tasse comunali non sono diminuite, anzi la tassa sui rifiuti è aumentata, l'Ici era rimasta uguale prima che venisse abolita a livello nazionale, anche se forse quest'anno si pagherà ancora. I servizi non sono migliorati, anzi, la biblioteca comunale non apre più il sabato pomeriggio. In cosa spende l'amministrazione? Nell'organizzare concerti, nel far venire Fabri Fibra, i Sonora e i Gemelli diversi, piaceranno(a me fanno cagare), ma non è una priorità, e ci godo per il fatto che ieri sera piovesse su Fabri Fibra, spero che piova anche stasera, così la giunta se la prende nel ...
2)Le intercettazioni
Dopo il decreto salva rete4 è arrivata un'altra legge ad personam: non si potrà più intercettare a fini di indagini se non per criminalità organizzata(ma se è favoreggiamento individuale come quello di Cuffaro non vale)terrorismo e pochi altri reati(se non fosse stato per la Lega non sarebbero neanche rientrati), poi parlano di sicurezza e legalità, insomma la morale: il ragazzino Rom che ruba una bici o una borsetta per sopravvivere va in carcere per tutta la vita, il manager in giacca e cravatta che ruba milioni di euro dalla sua scrivania e non può esser beccato se non intercettato la fa france e magari diventa anche cavaliere del lavoro e va a Palazzo Chigi... Questa è la nuova Italia, forse è questo che la gente vuole, ma andate a mori' ammazzati!!!
3)Non si può non parlare della Nazionale...
Come succede da quando esiste l'Italia, finché si vince anche per un goal fortuito o in fuorigioco, l'allenatore e i giocatori sono bravissimi, quando si perde, anche per un goal in fuorigioco e non aver buttato dentro palle-gol che altre volte erano finite in porta, son tutti bambaccioni, il ct è un coglione, ecc...
La gente cade dal pero, si sapeva che Donadoni non è Lippi, si sapeva che non è chissà che cosa, poi un milanista, cosa volete che faccia?
Ci si rende conto solo dopo la sconfitta che senza Cannavaro la difesa è fragile, che col trio milanista di scoppiati a centrocampo non si va da nessuna parte, si sapeva che Toni non era in grande forma, però se per caso il primo goal fosse stato annullato e avessero segnato in qualche occasione del secondo tempo e ci fossimo in qualhce modo salvati si sarebbe andati come se niente fosse...
Ma stasera ci affidiamo a Sant Alex, che ogni volta viene criticato, attaccato, considerato di secondo piano, poi è il salvatore, già l'altra sera appena è entrato lui è cambiata la partita e si poteva anche pareggiare.
Però ieri sera quanto hanno pagato gli Austriaci per avere quel rigore assurdo al 93°?! Solo così potevano segnare... Poi parlano male di noi italiani...
4) E' tornato l'idillio Silvio-George, il cavaliere tappo brianzolo e il cow boy texano dal grilletto facile, Silvio è tornato a fare lo schiavetto di Bush,sono in sintonia su tutto, però stavolta dura solo 6 mesi perché alla fine dell'anno potrebbe trovarsi davanti Barak Obama come "capo"...

mercoledì 11 giugno 2008

Foglio di via

Allontanamento per motivi di pubblica sicurezza, di morale e di giustizia dal territorio nazionale per il cittadino extracomunitario George W. Bush con effetto immediato! Bush, vattene!!! No alla guerra, sì alla pace! Sì al rispetto del protocollo di Kioto e dell'accordo di Bali! Sì al Tribunale internazionale dell'Aia! Via Bush, vogliamo Barak Obama presidente!
Non posso dire yes we can perché mi verrebbe in mente Veltroni...

martedì 3 giugno 2008

Lettera aperta sul partito e sul dolore

di Nichi Vendola

Caro Paolo Ferrero, caro Claudio Grassi,

vi scrivo pubblicamente perché sento che la nostra vicenda politica sta per toccare un punto di non ritorno. La discussione congressuale è diventata un’arena per gladiatori, con un livello bassissimo di analisi e approfondimento e, viceversa, con un tasso crescente di “militarizzazione” del partito. Un minuto dopo la sconfitta elettorale mi ero permesso di chiedere a tutta la nostra comunità, così dolorosamente ferita, di non imboccare l’abbrivio della ricerca dei “colpevoli” o delle rese dei conti interne ai gruppi dirigenti. Siamo tutte e tutti sconfitti e tutte e tutti bisognosi di capire le ragioni profonde della nostra marginalità, e dunque bisognosi di ritrovare quelle passioni forti che ci danno il fiato e il coraggio per rimetterci in cammino. Invece si è scelto il peggio: giudizi sommari e offese personali hanno guadagnato la scena pubblica, i sentimenti si sono stravolti in risentimenti, la cultura del sospetto invade i blog e rompe relazioni politiche e anche antichi rapporti umani. Che tristezza! Siamo finiti in questo copione grottesco, una lunga estenuante rissa dopo una drammatica sconfitta. E io sono un target facile per campagne, anche diffamatorie, più adatte a “Libero” che non a “Liberazione”. Davvero io voglio sciogliere il partito? O voglio portarlo, udite udite, nel Pd? O voglio piegarlo al mio “leaderismo poetico”? O voglio gonfiare il tesseramento? O voglio portarlo su posizioni clericali? O voglio sostituire la mummia di Lenin con quella di Padre Pio? O voglio la Tav? E domani cosa si dirà, che la mia candidatura è un imbroglio (già detto), anzi è una insidia della stampa borghese (già detto), anzi è un epifenomeno di veltronismo (già detto). Se continua così non c’è alcun rischio di scioglimento del partito. Perché ci accorgeremo che nella foga congressuale lo avremo già strozzato, questo povero partito. Perché ognuno di noi si sentirà già sciolto: nell’acido di una polemica cattiva e insensata.

Caro Paolo e caro Claudio, non ho mai avuto una tale concentrazione di dolori (privati e pubblici insieme) come in questi durissimi mesi. Sono stato assediato da fatti di morte e di malattia che, per così dire, hanno accompagnato la scossa violenta del 14 aprile. Mi sono sentito scorticato vivo e ho pensato che ci saremmo presi cura gli uni degli altri, come si fa in una comunità solidale nella quale le differenze sono ricchezza e non minaccia. Ma le cose che leggo, quelle che ascolto, sono di una tale violenza che mi sta passando come una nuvola nera in testa: un genere speciale di dolore, direi uno svuotamento di senso, come un lento soffocamento. Se mi guardo attorno, se vedo i giorni e le notti di quest’Italia ridisegnata e “significata” dalle destre governanti, se annuso la puzza di bruciato di tutte le pulizie para-fasciste che spazzolano il Paese, allora capisco l’urgenza di rimettere insieme un argine democratico, una difesa civile e culturale, una rete di soggetti che non si piegano al nuovo conformismo autoritario. Vedo il lavoro necessario a cui dovrebbe dedicarsi Rifondazione Comunista. Questo partito io, fin dalle origini, ho contribuito a costruirlo: nelle strade polverose prima che nelle istituzioni. Io pensavo fosse giusto e cruciale portarlo ad un cimento assai alto: quello di mettere in campo un processo costituente che ricostruisse il vasto campo della sinistra. Altro che scioglierlo, piuttosto farlo vivere come strumento efficace, socialmente utile, per le giovani generazioni, per il lavoro frammentato e abbandonato alla solitudine del mercato mondializzato, per le diversità che chiedono diritti e la luce del sole, per un altro modello di sviluppo. Sulle tracce di quell’altro mondo possibile che abbiamo prefigurato e desiderato, ed eravamo moltitudini immense, a Genova. Volevo fare un Congresso su queste cose. Non voglio passare il mio tempo a difendermi da livide fantasie. Anzi, vi dico che non mi difenderò: anche perché sono un comunista di lungo corso, forse antico, ma se sento il profumo dell’odio non respiro forte, non mi inebrio, non mi rinvigorisco. Semplicemente, io mi spezzo.

Il ministro per le riforme

Sul neoministro per le riforme ovviamente la biografia e la carriera politica non servono perché sono note, mi limito ad inserire i procedimenti giudiziari:
Il 5 gennaio 1994, al processo Enimont Umberto Bossi ha riconosciuto la colpevolezza dell'amministratore del movimento Alessandro Patelli relativamente ad un finanziamento illecito ricevuto dallo stesso da parte di Carlo Sama della Montedison. Dopo aver restituito integralmente la somma di 200 milioni di lire, raccolta dagli stessi militanti leghisti, e dopo l'allontanamento dal partito di Patelli, è stato condannato con sentenza definitiva dalla Cassazione a 8 mesi di reclusione per violazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti.

Bossi è stato in seguito condannato per il reato di vilipendio alla bandiera italiana per averla in più occasioni, il 26 luglio e il 14 settembre 1997, pubblicamente offesa usando, nella prima occasione la frase "Quando vedo il tricolore mi incazzo. Il tricolore lo uso per pulirmi il culo", nel secondo caso, rivolto ad una signora che esponeva il tricolore, "Il tricolore lo metta al cesso, signora", nonché di aver chiosato "Ho ordinato un camion di carta igienica tricolore personalmente, visto che è un magistrato che dice che non posso avere la carta igienica tricolore".

Per la prima affermazione, Bossi è stato condannato il 23 maggio 2001 ad un anno e quattro mesi di reclusione, con la sospensione condizionale della pena; il 15 giugno 2007 la Prima sezione penale della Cassazione, respingendo il ricorso presentato dalla difesa, lo ha condannato in via definitiva. Per il secondo evento si è ricorso alla Camera, nel gennaio 2002, che non ha concesso l'autorizzazione a procedere nei confronti di Bossi (allora ministro delle Riforme) per l'accusa di vilipendio alla bandiera, ma la Consulta ha annullato la delibera di insindacabilità parlamentare, nella sentenza 249 del 28 giugno 2006.

All'inizio del 2006 la pena prevista per il reato di opinione è stata modificata, dall'originaria detentiva (che prevedeva fino a tre anni di reclusione), ad una pecuniaria (multa fino al massimo di 5000 euro). Bossi ha chiesto poi che anche la multa gli venisse tolta, in quanto europarlamentare, ma la Cassazione ha rigettato il ricorso confermando la condanna a pagare 3 mila euro di multa.

Bè, uno che col tricolore si pulisce il culo e fa il ministro della repubblica italiana è già qualcosa di inaccettabile, se poi si aggiunge il reato finanziario(che non poteva mancare) proprio da uno cha ha iniziato a far politica attaccando questi fenomeni che secondo lui avvenivano solo da Roma in giù...
Senza contare il fatto che uno che ha avuto l'ictus, per quanto possa essersi curato in una clinica di Lugano e per quanto prenda litri di insulina e chissà quale altra sostanza che lo tiene in piedi, non può essere a posto con la testa, infatti se vediamo quello che dice...

domenica 1 giugno 2008

2giugno

Domani,tra meno di 2 ore, è il 2 giugno, la festa della Repubblica, almeno teoricamente...
Sia a Roma, sia nelle altre città, anche Rho, le celebrazioni per le repubblica consistono nelle parate delle forze armate, ma che senso ha? Che cosa vuol dire? Il 2 giugno 1946 più di venti milioni(spero di non sbagliare sui numeri, ma non posso ricordare, non c'ero!) di italiani sono andati a votare per scegliere la forma stato della nuova Italia uscita dal dopoguerra e poco più della metà(i maligni dicono grazie a brogli) ha scelto la repubblica e allora noi domani celebriamo questa libera scelta del popolo italiano! Che cosa c'entrano i militari?! Quelli già fanno parate il 4 novembre, il 24 maggio e non so quanti altri giorni, il 2 giugno lasciatelo ai civili, soprattutto a chi crede nella pace!
E allora, visto che Rho, grazie alla nuova giunta e ad un voto in consiglio comunale, non è più città per la pace, andiamo in piazza con le bandiere della pace e riprendiamoci questa festa!
L'idea non è mia, è di Sofia di Giovani Idee, diamo a Cesare quel che è di Cesare...

sabato 31 maggio 2008

Finalmente!

Finalmente è uscito il calendario: mi laureo il 2 luglio alle 14,30, a metà sessione, poteva andare peggio, certo, speravo un po' prima, però va bene
Ho saputo che la Fornace ha trovato un altro posto, una panetteria in via Trento a Passirana, secondo me meglio che S.Martino, una zona più tranquilla...
Se non avessi un matrimonio, andrei al corteo oggi alle 15 in piazza, ma solidarizzo...
Al Giro abbiamo trovato il nuovo Pantani: Riccardo Riccò, quando lo si vede scattare, ricorda molto il pirata, ma è giovane, 25 anni, è ancora ingenuo, ieri è scattato a 5 Km dall'arrivo, se si fosse svegliato prima, sia ieri che in altre tappe, avrebbe stravinto questo giro,ma è meglio così, iniziare la tappa del Mortirolo con 3 uomini in 21 secondi, che spettacolo, ma sarò al matrimonio, me ne aspettano 3...

giovedì 29 maggio 2008

Eppur si muove

Claudio Fava:Sd è dentro la Costituente di sinistra
Il mio incontro di ieri con il segretario del PD Veltroni aveva due punti all'ordine del giorno. Il primo: la legge elettorale. Una falsa priorità per il nostro paese e per l'Europa, uno strumento surrettizio per reintrodurre il principio del voto utile attraverso soglie proibitive di sbarramento. Non mi interessava discutere sulla bontà del 3% proposto dal PD in contrapposizione al 5% preteso dal governo: mi interessava contestare l'idea stessa d'una nuova legge elettorale.Cosí è stato, così ho fatto. Ottenendo che questa discussione venga congelata, messa da parte, espunta dal tavolo delle presunte priorità istituzionali. E se in futuro si dovesse riaprire il dibattito, abbiamo convenuto che vi partecipino, con pari dignità politica, tutti i soggetti interessati, senza limitarsi a una conversazione da caminetto tra Pd e Pdl....
Secondo obiettivo: il centrosinistra. Cioè il superamento del falso mito elettorale dell'autosufficienza del Partito Democratico. Partendo da un ragionamento di onestà politica: l'Unione è stata una infelice stagione di coalizione e di governo, ma altrettanto infelice sarebbe l'idea che ciascuno adesso coltivi la propria solitudine. Esiste davvero la disponibilità del Pd a confrontarsi a sinistra non su titoli astratti ma sulle scelte politiche concrete, avendo come punto d'arrivo la costruzione di un nuovo centrosinistra? La risposta di Veltroni, modificando radicalmente l'asse della prospettiva politica del suo partito, è stata sì. Adesso si tratta di vedere se all'annuncio, come chiedono anche i compagni di Rifondazione, seguiranno i fatti. Cioè la costruzione di un terreno concreto di confronto e di reciproca autonomia tra il Pd e le forze della sinistra che a questo confronto siano disponibili.
Terzo punto, che è stato utile ribadire anzitutto ad uso della stampa: Sinistra Democratica ha fatto una scelta di percorso politico e di prospettiva, in tempi non sospetti. Una scelta chiara, netta, coerente, contenuta nella nostra stessa ragione sociale: fuori, con profonda convinzione, dal progetto moderato del Pd; dentro, con altrettanta convinzione, al progetto di un cantiere della nuova sinistra. Che oggi vogliamo condividere con chi sceglie di non arroccarsi nella ridotta simbolica dell'identità comunista. Non siamo in campo per la Costituente di sinistra: che vuol'essere la nostra ragione, la nostra passione e il nostro contributo al paese.
Premessa necessaria, per chi ne avesse perso memoria e per chiarire cosa vuol dire per noi "confronto" con il Pd: vuol dire politica, capire se esiste un terreno su cui misurarsi per un progetto di governo del paese e per un'idea forte e reale di opposizione. Allo stato dei fatti, questa terreno è sdrucciolevole, fragilissimo, in ripida pendenza. Di tenere fermo l'asse di una opposizione - politica e sociale - al governo Berlusconi se n'è dovuta far carico solo la sinistra. Nelle Camere tutto è sfumato nelle formule di cortesia con cui è stato accolto il discorso di investitura di Berlusconi.
Detto ciò, noi continueremo a impegnarci per fare opposizione, nelle forme e con gli strumenti che avremo. Ma al tempo stesso vogliamo comprendere se vi è spazio tra la sinistra (non solo Sinistra democratica!) e il Pd per ricostruire un'idea diversa di centrosinistra. Di cui questo paese ha maledettamente bisogno se non vogliamo abbandonarlo all'egemonia della destra per i prossimi cinquant'anni. Tutto ciò passa attraverso un punto di verità politica: nessuno è autosufficiente. Né il Pd né la sinistra. Le "separazioni consensuali" hanno regalato a Berlusconi questo paese: è un vizio d'egoismo che non possiamo più permetterci.
L'incontro di ieri con Veltroni è servito essenzialmente a questo: a ricostruire il terreno di un confronto politico sul merito delle cose da fare e da dire a questo paese. Se ci saranno le condizioni perchè questo confronto possa produrre esiti utili, non saremo certo noi a impedirlo. Adesso tocca al Pd dimostrare che il tempo dell'autosufficienza è davvero concluso. Se così non fosse, andrebbe rivisto l'intero impianto politico del nostro confronto, a partire dai territori in cui la sinistra e il Pd insieme sono forza di governo.

mercoledì 28 maggio 2008

Pensieri in libera uscita

Fino a qualche mese fa sembrava impossibile, ma son arrivato quasi alla fine, in questo momento spero che mio padre stia stampando, coi soldi dei contribuenti, le ultime pagine e domani dovrei portare a far rilegare la tesi, incredibile...
Poi mi tocca aspettare l'uscita del calendario estivo, che dovrebbe avvenire in questi giorni, ma come al solito porta ritardo...
Ieri ho visto qualcosa che voi umani non potete nemmeno immaginare, ero qui a 300 metri da casa, ma mi sembrava di essere su Marte, sedetevi prima di leggere: in via de Amicis due vigili stavano facendo delle multe alle auto parcheggiate sulla pista ciclabile! Incredibile, avevo paura che nevicasse... Miracolo!!! Anche a Rho esistono i vigili urbani, ogni tanto escono dalla Fiera...
A proposito di Fiera, ho sentito che un cittadino rhodense voleva picchiare il sindaco o ammazzarsi per l'aumento della tassa sui rifiuti, non ho ben capito, aumento ovviamente causato dai rifiuti della Fiera...
Sempre a proposito di territorio rovinato da Fiera,Tav ed Expò, ho appena saputo che ieri hanno sgomberato senza preavviso la Fornace, dopo 3 anni di attività socialmente e culutralmente interessanti ed utili, ovviamente grande solidarietà, ma comunque sono intenzionati a continuare in un'altra sede, meno male che resistono...
A proposito della Zucca ciellina, ho letto su quella specie di settimanale locale che ci ritroviamo, che il consigliere dissidente ex-Forza Italia Mileti ha dichiarato di rimpiangere Paola Pessina, non lo dica a me...
In questi giorni, essendo ormai sfiduciato dal parlamento e connessi, mi sono rifugiato nel Giro d'Italia e sono rimasto impressionato da questo ragazzo vicentino (magnagatti?) Emanuele Sella, detto lo scricciolo, che i primi giorni cadeva 3 0 4 volte al giorno e, in una tappa in cui era in fuga e ha forato a 7 Km dall'arrivo, ha pianto a dirotto per venti minuti, poi ha fatto 2 imprese strardinarie nei 2 tapponi dolomitici, per poco non vinceva la cronoscalata a Plan de Corones, incredibile...
Ma la cosa più importante, a detta di tutti, è che si sta vedendo un ciclismo più pulito, che si sta lasciando alle spalle la macchia del doping, e lo si capisce dal fatto che non ci sia un dominatore e si vedono i cosiddetti "migliori" in difficoltà sui tratti più duri e nessuno che riesce a dare agli altri grandi distacchi, a parte Sella che però è partito da lontano ed è stato lasciato andare perché era fuori classifica.
Intanto ieri il governo è già finito in minoranza alla Camera sul voto sulle Frequenze Rete4, forse anche qualcuno di loro non è proprio d'accordo sul salvare Rete4 dalla sentenza europea...
Però oggi sono in vena di litanie, e allora le scrivo:
Litaniae casus guberni
S.Silvio da Arcore, protettore della tv, cadi per noi
S.Giovanni Letta, cadi per noi
S. Giulio da Vavese, pvotettove della finanza cveativa, cadi pev noi
S. Umberto da Pontida, cadi per noi
S. Roberto da Bergamo, protettore del maiale, cadi per noi
S. Maria Stella da Desenzano, protettrice dell'inoperosità, cadi per noi
S. Mara, protettrice della tetta, cadi per noi
S. Ignazio, protettore del Bazooka, cadi per noi
S. Michela Vittoria, protettrice delle rosse e dei cagnolini, cadi per noi
S. Franco Frattini, servitore di S.Giorgio texano, cadi per noi
Santi tutti da Palazzo Chigi, cadete per noi
Nel nome di Giorgio Napolitano, di Renato Schifani e di Gianfranco Fini, amen

giovedì 22 maggio 2008

Consiglio farsa a Napoli

Ieri si è svolto a Napoli il primo consiglio dei ministri del 4°governo Psiconano, il "consiglio della svolta e del rinnovamento", ma vediamo i punti principali:
1)Rifiuti: approvato il pacchetto "il Gattopardo": cambia il commissario straordinario, torna Bertolaso, ma il risultato non cambia, bisogna che tutto cambi perché tutto resti come prima... Confermati i siti indicati da De Gennaro e dal governo Prodi, con l'idea di trovarne un altro per Napoli per un "termovalorizzatore"(in Europa non si possono chiamare così, si dice inceneritore)...
Non una parola sulla raccolta differenziata, forse perché i comuni della Campania, grazie all'ultimatum di Pecoraro Scanio, la stanno già preparando, o forse perché il neoministro per l'Ambiente non sa che cosa sia...
2)Sicurezza: contro le norme europee è stato approvato il disegno di legge che istituisce il reato di immigrazione clandestina, che è iniquo ed incostituzionale, ma pare che sia più una strombazzata propagandistica che qualcosa che avrà effetti reali...
Per il resto i sindaci diventeranno sceriffi, le pene saranno inasprite, ma solo per i reati minori, per l'evasione fiscale, il falso in bilancio, le speculazioni, la corruzione, il riciclaggio di denaro sporco, bè,ma quelli sono commessi in giacca e cravatta, non c'entrano con la sicurezza nelle periferie e poi mezzo governo, compreso il premier, dovrebbero finire in carcere, non sono reati che si possano punire...
3)Decreto che salva rete 4 dalla sentenza europea che la vuole sul satellite,bè, non poteva mancare una legge ad personam neanche nella nuova versione di Silvio "buono" e amico dell'opposizione, Veltrusconi...
4)Taglio dell'Ici: come sarà coperto? come si manterranno i comuni? E il 20% delle famiglie che non hanno la casa di proprietà? Sono discriminate? Bè, ma sono una minoranza, come i Rom, vero? o i gay, che secondo il neoministro/gnocca per le pari opportunità Mara Carfagna non sono più discriminati...
5)Detassazione degli straordinari: intanto riguarda solo i dipendenti privati, quelli pubblici si attaccano, e poi le ore di lavoro normale non le detassiamo, no? E chi non può o non vuole fare gli straordinari? Bè, sono sfaticati,no? D'altronde che problema c'è ad alzarsi alle 6 del mattino, magari portare i figli a scuola(o al prescuola o dai nonni), lavorare dalle 8 (o 9) alle 17(o 18), facendo magari un'ora ad andare e un'ora a tornare, e poi fare 2 o 3 ore di straordinari, lasciando i figli parcheggiati da qualche parte? Che problema c'è a lavorare 15 ore al giorno, ad arrivare a casa alle 22,alle 23, a mezzanotte, quando hai una famiglia?
E poi vogliono coprire tutto con il taglio di spese, certo, bè, se non ricordo male, hanno votato contro ogni decreto del governo Prodi che tagliava i costi dei ministeri, degli enti pubblici, il tetto agli stipendi,ah, si son dimenticati?
6)Il pagliaccio decerebrato Giulio Tvemonti ha detto che vuole raggiungere il pareggio di bilancio il più presto possibile: mi ricordo che lo diceva nel 2001 e nel 2006 ha lasciato il Tesoro con un decifit del 4,6% che, senza l'intervento correttivo di giugno sarebbe arrivato a fine anno al 5%, per cui io mi preoccuperei un attimo...
Bè, insomma, questo è solo l'inizio, figuriamoci il prosieguo...
Tranquilli, ci pensa il governo ombra a controllare tutto...
Come si vede ho cambiato il colore dello sfondo e di alcune altre cose perché mi è stato suggerito il rosso, però così è un pugno in un occhio, insomma, devo trovare una soluzione per la grafica del blog, se avete consigli, son ben accetti.

lunedì 19 maggio 2008

Don Ciotti chiede scusa a nome del popolo italiano

Io chiedo scusa

Don Luigi Ciotti


Cara signora,

ho visto questa mattina, sulle prime pagine di molti quotidiani, una foto che La ritrae. Accovacciata su un furgoncino aperto, scassato, uno scialle attorno alla testa. Dietro di Lei si intravedono due bambine, una più grande, con gli occhi sbarrati, spaventati, e l´altra, piccola, che ha invece gli occhi chiusi: immagino le sue due figlie. Accanto a Lei la figura di un uomo, di spalle: suo marito, presumo. Nel suo volto, signora, si legge un´espressione di imbarazzo misto a rassegnazione. Vi stanno portando via da Ponticelli, zona orientale di Napoli, dove il campo in cui abitavate è stato incendiato. Sul retro di quel furgoncino male in arnese - reti da materasso a fare da sponda - una scritta: "ferrovecchi".

Le scrivo, cara signora, per chiederLe scusa. Conosco il suo popolo, le sue storie. Proprio di recente, nei dintorni di Torino, ho incontrato una vostra comunità: quanta sofferenza, ma anche quanta umanità e dignità in quei volti.

Nel nostro Paese si parla tanto, da anni ormai, di sicurezza. È un´esigenza sacrosanta, la sicurezza. Il bisogno di sicurezza ce lo abbiamo tutti, è trasversale, appartiene a ogni essere umano, a ogni comunità, a ogni popolo. È il bisogno di sentirci rispettati, protetti, amati. Il bisogno di vivere in pace, di incontrare disponibilità e collaborazione nel nostro prossimo. Per tutelare questo bisogno ogni comunità, anche la vostra, ha deciso di dotarsi di una serie di regole. Ha stabilito dei patti di convivenza, deciso quello che era lecito fare e quello che non era lecito, perché danneggiava questo bene comune nel quale ognuno poteva riconoscersi. Chi trasgrediva la regola veniva punito, a volte con la perdita della libertà. Ma anche quella punizione, la peggiore per un uomo - essendo la libertà il bene più prezioso, e voi da popolo nomade lo sapete bene - doveva servire per reintegrare nella comunità, per riaccogliere. Il segno della civiltà è anche quello di una giustizia che punisce il trasgressore non per vendicarsi ma per accompagnarlo, attraverso la pena, a un cambiamento, a una crescita, a una presa di coscienza.
Da molto tempo questa concezione della sicurezza sta franando. Sta franando di fronte alle paure della gente. Paure provocate dall´insicurezza economica - che riguarda un numero sempre maggiore di persone - e dalla presenza nelle nostre città di volti e storie che l´insicurezza economica la vivono già tragicamente come povertà e sradicamento, e che hanno dovuto lasciare i loro paesi proprio nella speranza di una vita migliore.

Cercherò, cara signora, di spiegarmi con un´immagine. È come se ci sentissimo tutti su una nave in balia delle onde, e sapendo che il numero delle scialuppe è limitato, il rischio di affondare ci fa percepire il nostro prossimo come un concorrente, uno che potrebbe salvarsi al nostro posto. La reazione è allora di scacciare dalla nave quelli considerati "di troppo", e pazienza se sono quasi sempre i più vulnerabili. La logica del capro espiatorio - alimentata anche da un uso irresponsabile di parole e immagini, da un´informazione a volte pronta a fomentare odi e paure - funziona così. Ci si accanisce su chi sta sotto di noi, su chi è più indifeso, senza capire che questa è una logica suicida che potrebbe trasformare noi stessi un giorno in vittime.

Vivo con grande preoccupazione questo stato di cose. La storia ci ha insegnato che dalla legittima persecuzione del reato si può facilmente passare, se viene meno la giustizia e la razionalità, alla criminalizzazione del popolo, della condizione esistenziale, dell´idea: ebrei, omosessuali, nomadi, dissidenti politici l´hanno provato sulla loro pelle.

Lo ripeto, non si tratta di "giustificare" il crimine, ma di avere il coraggio di riconoscere che chi vive ai margini, senza opportunità, è più incline a commettere reati rispetto a chi invece è integrato. E di non dimenticare quelle forme molto diffuse d´illegalità che non suscitano uguale allarme sociale perché "depenalizzate" nelle coscienze di chi le pratica, frutto di un individualismo insofferente ormai a regole e limiti di sorta. Infine di fare attenzione a tutti gli interessi in gioco: la lotta al crimine, quando scivola nella demagogia e nella semplificazione, in certi territori può trovare sostenitori perfino in esponenti della criminalità organizzata, che distolgono così l´attenzione delle forze dell´ordine e continuano più indisturbati nei loro affari.

Vorrei però anche darLe un segno di speranza. Mi creda, sono tante le persone che ogni giorno, nel "sociale", nella politica, nella amministrazione delle città, si sporcano le mani. Tanti i gruppi e le associazioni che con fatica e determinazione cercano di dimostrare che un´altra sicurezza è possibile. Che dove si costruisce accoglienza, dove le persone si sentono riconosciute, per ciò stesso vogliono assumersi doveri e responsabilità, vogliono partecipare da cittadini alla vita comune.

La legalità, che è necessaria, deve fondarsi sulla prossimità e sulla giustizia sociale. Chiedere agli altri di rispettare una legge senza averli messi prima in condizione di diventare cittadini, è prendere in giro gli altri e noi stessi. E il ventilato proposito di istituire un "reato d´immigrazione clandestina" nasce proprio da questo mix di cinismo e ipocrisia: invece di limitare la clandestinità la aumenterà, aumentando di conseguenza sofferenza, tendenza a delinquere, paure.

Un´ultima cosa vorrei dirLe, cara signora. Mi auguro che questa foto che La ritrae insieme ai Suoi cari possa scuotere almeno un po´ le nostre coscienze. Servire a guardarci dentro e chiederci se davvero questa è la direzione in cui vogliamo andare. Stimolare quei sentimenti di attenzione, sollecitudine, immedesimazione, che molti italiani, mi creda - anche per essere stati figli e nipoti di migranti - continuano a nutrire.

La abbraccio, dovunque Lei sia in questo momento, con Suo marito e le Sue bambine. E mi permetto di dirLe che lo faccio anche a nome dei tanti che credono e s´impegnano per un mondo più giusto e più umano.

Presidente del «Gruppo Abele» e di «Libera - associazioni, nomi e numeri contro le mafie»

Contro il razzismo e la persecuzione dei Rom Petition

Firmiamo la petizione contro il razzismo e le violenze nei confronti di Rom e Sinti.
Contro il razzismo e la persecuzione dei Rom Petition

Qualcosa anche sul neoministro della Difesa

Finalmente ho trovato qualcosa di interessante su Ignazio, su Wikipedia non c'è niente...
Fonte:mezzomondo.nelblog.it/2005/12/13/dedicato-a-ignazio-la-russa
Caro Ignazio La Russa,
Lo vennero a prendere che era ora di cena. Aveva quarant’anni e spesso per cena in quel periodo solo un pezzo di pane. Lo vennero a prendere nel suo monolocale di tre metri per tre. Arrivati alla porta l’avevano pestato così tanto che gli ci volle più di un mese, poi, per essere di nuovo capace di stare in piedi da solo.
Si chiamava Attilio.
Moglie e figlia, caro Ignazio La Russa, erano sfollate sul Lago d’Iseo da quasi un anno per evitare le bombe che avrebbero importato la democrazia anche qui, era in corso una specie di prova generale del nuovo millennio, ma questa è un’altra storia.
E lui, Attilio, viveva da solo nel suo monolocalino una pericolosa vita da sovversivo. Faceva il marmista, Attilio, per un piccolo cimitero della periferia di Milano. Lustrava il marmo. Capisci il verbo “lustrare”, vero Ignazio La Russa? lustrava il marmo e lo incideva con i nomi dei morti. E lui, i morti, li conosceva tutti per nome. I morti e i dispersi, per i quali spesso si facevano le tombe. L’avvelenamento da piombo ed il cancro ai polmoni se lo sono conteso fino all’ultimo, Attilio il marmista.
Lo portarono a San Vittore, Attilio il marmista, e lasciarono che le sue ferite si infettassero prima di iniziare a curarlo tre giorni dopo.
Ma questi metodi tu li conosci bene, Ignazio La Russa. Io mi ricordo di te, sai? mi ricordo il picchiatore La Russa, mi ricordo cosa dicevi sulla pena di morte, sulle donne comuniste. Ti ho visto passare un mucchio di volte, e mi ricordo il coraggio, sempre in giro in branco, l’onore, sempre menare i più piccoli, e la lealtà, ti chiamavano Mennea, tanto eri bravo a dartela a gambe.

Fonte:unpostocaldoebagnato.wordpress.com(un altro blogger)
Ignazio La Russa è un ex picchiatore fascista. Se lo guardi attentamente, potrai notare che funziona solo metà della sua faccia. Ed è la metà sbagliata.

E’ per via di un incidente. No, non la sua elezione in Parlamento, quella è semplicemente sfiga. Davvero: La Russa è così brutto che sembra abbia fatto un frontale con un canzone di Ramazzotti. E sia migliorata la canzone.

So che troverei moltissime altre cose su questo personaggio, ma può bastare per avere un'idea, diciamocelo, anzi, dicetevelo...(qui è Fiorello)

Ecco il nuovo sindaco di Roma

Fonte:www.liblab.it/ita/Politica/Elezioni/Ecco-chi-è-Alemanno.
Ecco chi è Alemanno. Da carcerato per attentato, a picchiatore del Fronte della Gioventù fino a vicepresidente di Alleanza Nazionale

wallace

22/04/2008

Alemanno entra da giovanissimo in politica, nelle organizzazioni giovanili del MSI-DN diventando segretario provinciale romano del Fronte della Gioventù, il movimento giovanile missino.
È stato arrestato diverse volte: nel novembre 1981 per aver partecipato insieme ad altri quattro componenti del Fronte della Gioventù all’aggressione di uno studente di 23 anni. (Ansa, 20/11/1981)

Nel 1982 viene fermato per aver lanciato una molotov contro l’ambasciata dell’Unione Sovietica a Roma, scontando poi 8 mesi di carcere a Rebibbia. (Ansa, 15/05/1988)

Nel 1988 diventa Segretario Nazionale del Fronte della Gioventù, organizzazione giovanile del MSI, succedendo a Gianfranco Fini che la gestiva dal 1977. Resterà in carica fino al 1991, caratterizzando il suo segretariato per una più spiccata linea movimentista e per la ripresa di tematiche antiamericane ed antioccidentali.

Il 29 maggio 1989 viene arrestato a Nettuno per resistenza aggravata a pubblico ufficiale, manifestazione non autorizzata, tentato blocco di corteo ufficiale, lesione ai danni di due poliziotti, in occasione della visita del Presidente degli Stati Uniti d’America, George H. W. Bush, al cimitero di guerra americano. Verrà poi prosciolto (Ansa 29 e 30/05/1989)
Il 13 giugno 1991 Umberto Bossi partecipa a una manifestazione della Lega Sud Sicilia a Catania e viene aspramente contestato dal Fronte della Gioventù guidato proprio da Alemanno (ANSA 13.6.1991)

Dal 1988 al 1991 è stato segretario nazionale del Fronte della Gioventù.

Ha fondato insieme a Francesco Storace l’associazione “Area” e attuale membro del comitato di direzione dell’omonimo mensile di attualità politica e culturale. Alemanno e Storace sono stati in AN i principali esponenti della corrente Destra Sociale.

È stato dal 2001 al 2006 Ministro delle Politiche Agricole e Forestali durante i Governi Berlusconi II e III.

Il 19 novembre 2004 è stato nominato vicepresidente di Alleanza Nazionale insieme ad Altero Matteoli e Ignazio La Russa. Carica che ha poi abbandonato nel 2005

Fonte: DA WIKIPEDIA

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Da Internet:

GIANNI ALEMANNO indagato per finanziamenti illeciti da Callisto Tanzi (Parmalat) alla sua rivista “Area” è il genero di Rauti(ordine nuovo)=,Il 4 marzo 1972 il giudice Stiz di Treviso esegue mandato di cattura contro Rauti per gli attentati ai treni dell’8 e 9 agosto 1969. Successivamente l’incriminazione si estenderà agli attentati del 12 dicembre.

Il 21 novembre 1973 30 aderenti ad Ordine Nuovo vengono condannati dalla magistratura per ricostituzione del Partito Nazionale Fascista e viene decretato lo scioglimento dell’organizzazione.

Nel 1974, con la rivoluzione dei garofani in Portogallo, viene scoperta l’organizzazione eversiva internazionale fascista Aginter Press con la quale ha stretti rapporti anche Rauti attraverso l’agenzia Oltremare per la quale lavora.

Successivamente Pino Rauti fu inquisito per la strage di Piazza della Loggia a Brescia.

Nessuna di queste inchieste ha mai accertato qualche reato a suo carico.. Era alleato con Storace ( ha detto prima che ci si rialleava poi quando ha sentito che in quel caso la comunità ebrea non l avrebbe votato s è mangiato la parola) :

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1 -GIOVANNI ALEMANNO detto GIANNI
(postfascista di A.N.)
ministro delle Politiche Agricole, è il genero di PINO RAUTI, avendone
sposato la figlia. Fascista della seconda ora viene arrestato due
volte per le sue intemperanze di segretario nazionale del Fronte della
Gioventù. La prima il 20 .11.1981 a Roma, con l’accusa di aver
partecipato insieme ad altri 4 camerati all’aggressione di uno
studente di 23 anni: un pestaggio con tanto di spranghe ferro, costato
al giovane il ricovero in ospedale per 10 giorni.
Il secondo arresto risale al 29.5.1989, a Nettuno: l’aitante Alemanno
finisce in cella con altri 12 camerati per resistenza aggravata a
pubblico ufficiale, manifestazione non autorizzata, tentato blocco di
corteo ufficiale, lesione ai danni di due poliziotti. L’allegro
squadrone era sceso in piazza per contestare l’allora presidente degli
USA, George Bush senior, in visita al cimitero di guerra americano!!!!
Una provocazione intollerabile per la giovane camicia nera, che
organizza subito un contro corteo riparatore.
contro chi, visitando un cimitero,
offendeva la memoria i caduti di Salò privilegiando quella
dei partigiani , noti servi degli AMERIKANI.(no comment)
Di Gianni Alemanno si parla diffusamente nelle carte dell’inchiesta
palermitana “Nuovi sistemi criminali” (di cui la Procura ha appena
chiesto l’archiviazione) per via del suo ruolo in alcuni movimenti di
estrema destra di stampo “sudista”, in parallelo con il boom della
Lega Nord.
Il 13.6.1991 Bossi partecipa a una manifestazione della Lega Sud
Sicilia e viene aspramente contestato dal Fronte della Gioventù
guidato da Alemanno.
Due anni dopo i due “fronti” fanno la pace… l’occasione - come
segnava il Sisde al ministero dell’Interno- è data da una
“manifestazione dell’ala rautiana del Fronte della Gioventù,
organizzata da Alemanno il 15.9.1993 ai Giardini di Castel
Sant’Angelo”.
E’ la “festa delle Comunità Nazionalpopolari”, che si propone di
“gettare le basi per un fronte unico nazionalpopolare che convogli la
protesta del Sud”. Partecipa fra gli altri, con uno suo stand, la lega
Nazionalpopolare di cui è fondatore e segretario l’estremista nero
STEFANO DELLE CHIAIE. Nel suo padiglione vengono avvistati Adriano
Tilgher e il prof. paolo Signorelli, ideologi dell’estremismo nero
passati di lì per una “breve visita”.
La Lega Nord è presente con gli onorevole Irene Pivetti, Mario
Borghezio e Oreste Rossi. Un passo in avanti - secondo i Servizi -
verso “un accordo tra lega Nazionalpopolare e Lega Nord”.
Una prospettiva che però nel MSI vede favorevole solo RAUTI, e infatti
“si parla di una sua possibile scissione”.
Secondo gli investigatori sarebbe collegato a questo gruppo anche
Angelo Manna, ex-missino e fondatore del Fronte del Sud, uno dei tanti
movimenti separatisti siciliani nati nei primi anni Novanta e poi
confluiti nella lega Nazionalpopolare di DelleChiaie..
Ultima trovata dle picchiatore fascista strabico: una tassa sulle
bistecche!

Il neoministro degli esteri

Franco Frattini (Roma, 14 marzo 1957). Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Italiana dall'8 maggio 2008.

È stato membro del Partito Socialista Italiano[1] e ha collaborato al quotidiano Il Manifesto.[2]

Dal 14 novembre 2002 al 18 novembre 2004 è stato Ministro degli Affari esteri del governo Berlusconi II, del quale era già componente dal 2001 in qualità di Ministro della Funzione pubblica.

Segretario generale della presidenza del Consiglio dei ministri durante il governo Berlusconi I, è stato ministro della Funzione pubblica e degli Affari regionali del successivo governo Dini. Nel 1996 si dimette dall'incarico di governo per candidarsi alle elezioni politiche con il Polo per le Libertà, nella lista di Forza Italia.

Dal novembre 2004 al maggio 2008 Frattini è stato vicepresidente della Commissione europea e Commissario europeo alla Giustizia, Libertà, e Sicurezza.

Nel 2001 si era candidato alla Camera nel collegio di Bolzano: sostenuto dalla Casa delle Libertà, ottenne il 42,0% dei voti e venne sconfitto dal rappresentante dell'Ulivo Gianclaudio Bressa.

Intervistato da Reuters ha dichiarato la sua intenzione di indagare possibilità tecniche per mettere in atto il monitoraggio e la censura di "parole pericolose" come "bombe", "uccidere", "genocidio" e "terrorismo" ed è attesa una proposta agli stati membri nel Novembre 2007.[3] [4]

Frattini è stato censurato dall'Europarlamento per le sue esternazioni contro la libertà di movimento delle persone nella UE. La risoluzione presentata dalla sinistra europea è stata votata a larga maggioranza: 306 sì, 86 no e 37 astenuti [5].

Un altro ex-socialista, un altro figlio di Tangentopoli e Bettino Craxi...
Bè, gli piace imbavagliare la libertà di parola ed anche quella di movimento, già in Europa l'hanno censurato e questo dovrebbe rappresentare la diplomazia italiana nei rapporti col mondo?
Siamo messi bene...

domenica 18 maggio 2008

Successo!

Il critical mass è stato un successo! Eravamo in pochi, una quindicina, ma combattivi; il tempo ha miracolosamente tenuto: ha smesso di piovere alle 15 e ha ripreso alle 17,15, proprio quando abbiamo finito. Abbiamo anche discusso con un po' di parcheggiatori e uno dei negozianti, il famoso Tiberio, ma alla fine abbiamo liberato la pista, sono anche passati dei ciclisti che non sapevano dell'azione e sono stati contenti di poter percorrere la pista senza problemi.
Poi ovviamente mezz'ora dopo aver concluso la via sarà già stata nuovamente piena di auto, ma per un'ora e mezza è stata libera, abbiamo fatto un po' di casino, abbiamo raccolto ancora un po' di firme superando ormai abbondantemente quota 1000, insomma siamo soddisfatti!
Giovani Idee c'è ancora!

sabato 17 maggio 2008

Ricostruiamo la Sinistra in Italia Petition

Appello per continuare col progetto di unità a sinistra,firmiamo!
Ricostruiamo la Sinistra in Italia Petition

Iniziamo con Maroni

Roberto Maroni (Varese, 15 marzo 1955) è un politico italiano.

Attualmente ricopre la carica di Ministro dell' Interno.

Laureato in giurisprudenza, ha lavorato come manager degli affari legali di diverse società; inoltre esercita la professione di avvocato.

Inizia la sua esperienza politica alla fine degli anni sessanta militando fino al 1979 nel movimento d'estrema sinistra Democrazia Proletaria.[1] Poi incontra Umberto Bossi e nel 1990 aderisce alla Lega Lombarda, di cui viene eletto segretario provinciale di Varese, contribuendo all'organizzazione sul territorio fino alla nascita della Lega Nord. Nello stesso periodo è consigliere comunale a Varese.

È deputato alla Camera dal 1992, dove ha ricoperto la carica di presidente del gruppo parlamentare leghista. Entra nel Consiglio federale della Lega e segue per conto della segreteria di Bossi le più importanti vicende politiche di quegli anni. Sempre nel 1992 contribuisce alla vittoria della Lega Nord alle elezioni amministrative, eleggendo il primo sindaco leghista in una città capoluogo di provincia, Varese. Maroni entra in quella prima giunta leghista come assessore. È stato Ministro dell'Interno e Vicepresidente del Consiglio dei Ministri, per otto mesi, nel 1994, nel primo governo Berlusconi.

È al fianco di Umberto Bossi nella svolta secessionista della Padania (15 settembre 1996) e viene indagato dalla Magistratura per reati legati al vilipendio dell'unità nazionale e accusato di aver causato uno stato di "depressione del sentimento nazionale" tra i propri concittadini a causa della diffusione delle proprie opinioni sull'indipendenza della Padania. Lavora, nell'ambito della nuova coalizione della Casa delle Libertà, quale delegato leghista alla definizione del programma per le elezioni politiche del 2001, nelle quali viene rieletto deputato nel collegio uninominale di Varese.

Nei governi Berlusconi II e III ha ricoperto l'incarico di Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali (Welfare). Nel 2001 riceve una lettera dal giuslavorista Marco Biagi, suo collaboratore al Ministero del Lavoro, che lamentava una non adeguata protezione[2]. Maroni, preoccupato, sollecita al prefetto Giuseppe Romano l'adozione di adeguati provvedimenti.[3]

È stato rieletto deputato nel elezioni politiche del 2006 per le liste della Lega nella circoscrizione Lombardia 2. Nella XV Legislatura è membro della Commissione Affari Esteri e della Giunta delle Elezioni. È il capogruppo della Lega Nord Padania alla Camera.

Nel settembre 2006 fece scalpore la dichiarazione di Maroni a Vanity Fair nella quale asseriva di scaricare musica digitale illegalmente[4]: la provocazione, a suo avviso, serviva a portare il caso della difficile reperibilità di mp3 a basso costo nel web al parlamento (per una revisione della legge Urbani, che lui stesso aveva votato due anni prima). Il fatto costrinse la FIMI ad un comunicato stampa con cui la federazione dell’industria musicale italiana condannava le parole dell'ex-ministro, affermando che oltre sedici milioni di download legali venivano effettuati ogni anno in Italia[5].

Il 7 Maggio 2008 Berlusconi gli affida l'incarico di Ministro dell'Interno.

Provvedimenti giudiziari

È stato condannato in via definitiva a 4 mesi e 20 giorni per resistenza a pubblico ufficiale. Il reato contestato è stato commesso in Milano il 18 settembre 1996 durante una perquisizione disposta dal Procuratore della Repubblica di Verona nei confronti di tale Marchini Corinto, e poi estesa ad un locale ritenuto nella disponibilità del predetto presso la sede federale di Milano della Lega Nord per l'indipendenza della Padania. Maroni ha riportato ferite cercando di difendere col proprio corpo, assieme ad altri leghisti, i locali dalla perquisizione.

Intanto ha iniziato la sua carriera politica non nel Pci, come Bossi, ma addirittura in Democrazia Proletaria,o si è bevuto il cervello, o Bossi gli ha fatto il lavaggio, o ha preso dei soldi...
Poi è un pregiudicato anche lui e comanderà la polizia per 5 anni. Certezza della pena? Sì, iniziamo dal ministro dell'interno, prima di arrivare ai disperati, ai ladri di polli...

venerdì 16 maggio 2008

Critical mass

Importantissimo: domani sabato 17 maggio 2008 dalle 15,30 ci sarà il bici-sitin/critical mass a Rho in via Porta Ronca: liberiamo la pista ciclabile dalle auto. E' una questione di civlità e libertà di circolare!

La nuova era

IL governo ha presentato il programma e ha ottenuto la fiducia delle camere in un clima di grande concordia, si sono sentiti tanti discorsi sereni, concilianti, tutti contenti, tutti d'accordo, è iniziata la terza repubblica, la tomba dell'Italia...
Le larghe intese, l'inciucio è iniziato, proprio ora è in corso l'incontro amichevole Berlusconi-Veltroni come due amiconi...
Sono tutti d'accordo, a farne le spese saranno gli Italiani...
Tutti hanno dato contro a Santoro e Travaglio e si capisce che sono d'accordo sul non abrogare né riformare la legge Gasparri, che è una legge liberticida che favorisce il duopolio Rai-Mediaset e la lottizzazione della dirigenza Rai; stavolta non ci sarà più l'editto bulgaro, ma la convergenza bulgara, tutti d'accordo nel togliere libertà d'informazione ed eliminare Santoro, Travaglio e Vauro,oltre a tutte le altre voci fuori dal coro...
Altro tema,l'economia: taglio dell'Ici? Come finanziare i comuni? Le possibilità sono due: aumenteranno le altre tasse, tipo quella sui rifiuti, o si ridurranno i servizi, a partire da quelli sociali; e poi l'Ici interessa i proprietari, ma bisogna anche risolvere il problema affitti e sfratti:nella Finanziaria 2008 c'era qualcosa, un primo passo, ma non basta, bisogna continuare; poi c'è anche il problema di chi non ha un posto dove vivere, ieri ho visto su uno di quei quotidiani gratuiti l'immagine di una zona(non ricordo di quale città, ma vale per tutte)in cui persone vivono in mezzo a topi, macerie e rifiuti e sotto c'era il titoletto sul taglio dell'Ici, sono persone anche loro,hanno diritto ad un posto dove vivere, che siano italiani o stranieri,ad esempio a Rho c'è un uomo (italiano)che da alcuni anni gira su una bicicletta senza una casa, perché aveva perso il lavoro, la moglie l'ha lasciato,gli hanno tolto la casa perché non aveva potuto pagare l'ultima rata del mutuo e non aveva nessun altro a cui chiedere...
La detassazione degli straordinari è una cazzata che non serve a niente!!! Bisogna detassare le ore normali, non straordinarie, non si può lavorare 10-12 ore algiorno, chi lavora 8 ore e non vuole o non può fare straordinari ha diritto ad un aumento in busta paga come gli stakanovisti che vogliono farli...
La produttività inizia dal lavorare bene nelle 8 ore normali, non nelle ore in più...
Brunetta, il tappetto neoministro della Funzione Pubblica, ha definito gli statali dei "bambini viziati", ma come si permette? Ce ne sono tanti che fanno poco o niente e vanno mandati via o costretti a lavorare di più e su questo siamo tutti d'accordo, non c'è bisogno delle sue dichiarazioni di propaganda...
Ma ce ne sono anche tantissimi che si fanno un culo così e prendono pochi euro,loro meritano rispetto!!!Ed anche un po' di aumento...
Io sono figlio di due statali che lavorano seriamente e ne conosco anche tanti altri...
Mio padre è un insegnante:basta col luogo comune che gli insegnanti lavorano solo al mattino e hanno 3 mesi di ferie. Mio padre è lì quasi tutti i pomeriggi(un giorno è il gruppo musica, un giorno il collegio docenti, un altro il consiglio di classe, un altro il Piano dell'offerta formativa, alias il Pof),spesso anche il lunedì che sarebbe il giorno libero, in più lavora anche il sabato(non siamo mai riusciti a fare un weekend intero via)... In più il lavoro a casa, di preparazione delle lezioni e correzione dei compiti...
La maturità, con i vari consigli e scrutini, finisce sempre a metà luglio, ma poi lui va anche dopo a fare delle cose e il 1 settembre ogni anno c'è la riunione iniziale, per cui i "3 mesi"sono 1 mese abbondante...
Ma veniamo al tema clou,la sicurezza: è pronto il pacchetto sicurezza che dovrebbe risolvere tutti i problemi di sicurezza degli italiani...
1)Non è vero che c'è una situazione di emergenza, per cui non si può uscire di casa, non si può entrare in certe zone, non si può fare niente, da certe dichiarazioni sembra che siamo in guerra...
2)I commissari straordinari non servono a niente, sono solo figure politiche nominate solo per dare l'idea di cambiare(il Gattopardo insegna)
3)La Destra e la Lega governa da anni molte città e provincie, oltre alle regioni Lombardia e Veneto e, al di là della propaganda e delle sfilate-pagliacciate in cui la Letizia si toglie la fascia tricolore, non hanno fatto niente per la sicurezza...
4)Nei 5 anni di governo Berlusconi i problemi di sicurezza sono aumentati e non è stato fatto niente, per cui non si vede perché adesso dovrebbero ottenere qualche risultato...
5)Non accetto che si consideri reato la clandestinità: se una persona lascia il suo paese per cercare una vita migliore e non ottiene i documenti per entrare e lavorare in un altro paese, è clandestino, ma non è un criminale.
Ci sono decine di migliaia di irregolari che lavorano in nero, sfruttati,i cui datori di lavoro(magari leghisti) non vogliono regolarizzare per non pagare i contributi, ma sono persone oneste che nel loro paese vivevano peggio e non avevano condizioni minime per vivere, qua non hanno una vita dignitosa, ma già un po' meglio.
Io vivrò un anno(se tutto va bene) in Francia senza cambiare la residenza, non avrò neanche un reddito, per cui ufficialmente sarò clandestino, sarò nominalmente nelle stesse condizioni di un cittadino comunitario che vive in Italia e non ha un lavoro regolare...
6)A Napoli per il tentato rapimento di una bimba da parte di una ragazzina Rom, gruppi inferociti di persone, forse manovrate dalla Camorra, hanno devastato diversi campi Rom e solo per l'intervento delle forze dell'ordine non hanno fatto in tempo ad uccidere nessuno.
Episodi simili sono avvenuti negli scorsi anni,mesi e settimane in altre parti d'Italia, come ad Opera, dove l'ispiratore dell'incendio del campo, invece di essere arrestato per istigazione di reato, è stato eletto sindaco(poi si dice "certezza della pena")...
Giustizia sommaria o fai da te? No, questo è nazismo,non ci sono altre parole per definire questi gesti: i nazisti volevano dieci Italiani per ogni Tedesco ucciso, ora vogliono 100 Rom uccisi o sfrattati per ogni bimba italiana scampata ad un rapimento...
Superano il nazismo nelle proporzioni...
E' questa la civiltà che vogliamo difendere? Ma andate tutti a cacare!!!
Ogni persona ha diritto ad un'esistenza libera e dignitosa,vivere in una baracca o in una roulotte non è molto dignitoso, ma almeno lasciamogli quello, sono persone o no?
Vogliamo tornare a teorie della superiorità della razza, dei sotto-uomi o simili nel 2008?
Io sto sempre dalla parte di chi sta peggio, tra gente che brucia i campi, si vuol fare "giustizia" da sé, magari dimenticando che quelli che votano hanno commesso reati più gravi, per difendere il proprio privilegio di essere nati dalla parte fortunata del mondo, e chi non aveva dignità nel suo paese e chiede una vita migliore magari vivendo n una baracca o in un appartamento di 50 metri quadri ammassati in 15 o più, io scelgo questi ultimi,siamo in minoranza a pensarlo? Pazienza, io so di avere ragione in questo...
7)Se si azzardano a togliere o limitare Shengen,togliendo libertà di circolare per l'Europa per qualche fatto di cronaca, io mi incazzo e chiedo rivoluzione, facciamo le barricate!!! Sono un cittadino europeo prima che italiano e voglio andare liberamente per l'Europa senza esibire nessun inutile documento...
Ultima cosa, per stemperare i toni: basta con quegli odiosi ed assurdi giubbotti smanicati che si vedono in questi giorni! Sono orribili e un controsenso: se hai freddo metti una giacca vera o un pile, se hai caldo stai direttamente in maglietta, ma non mettere quelle odiose giacche senza maniche...
Ogni tanto qualcosa di futile va anche detto...

lunedì 12 maggio 2008

Il nuovo governo

In tempi di record è stato presentato il nuovo governo: è questa la svolta della nuova legislatura?
21 ministri,solo 5 in meno del governo Prodi, capirai, che cambiamento...
Si possono dire tante cose: solo 4 donne, ci sono più giovani, si è parlato di volti nuovi, anche se io non ne vedo,ma quello che conta non è l'età o la novità delle persone,è la qualità e questa è a dir poco pessima, daltronde cosa potevamo aspettarci dal 4° governo Berlusconi?
Ha dovuto accontentare tutti i colonnelli dei partiti: un posto a Bossi, ma anche Maroni e Calderoli dovevano avere il loro, Fini presidente della Camera, ma anche Larussa, Matteoli e Ronchi dovevano essere sistemati, Schifani presidente del Senato, ma anche Tremonti, Scajola, Frattini e la Prestigiacomo hanno ottenuto il posto, infine anche Rotondi è stato accontentato...
Già ci sono gli scontenti: la Mussolini, i Repubblicani e la povera Maria Vittoria Brambilla, senza parlare di Cielle che non ha posti nonostante Formigoni sia rimasto al Pirellone...
E vedremo per i viceministri e sottosegretari, e poi le nomine Rai,in cui vogliono liberarsi di nuovo di chi fà informazione libera...
Il Pd come fa opposizione, col governo ombra? E dando contro a Travaglio che dice verità documentate? No comment, avevo detto che non avrei parlato più...
Mi documenterò anche sugli altri ministri, ma partiamo dal neoministro per la Pubblica Istruzione e l'Università: se cercate su Wikipedia(l'abbiamo fatto l'altro giorno in auletta di Su) Maria Stella Gelmini trovate che nel 1998 è stata eletta presidente del consiglio comunale di Desenzano, ma il 31/03/2000 è stata sfiduciata con delibera n°33 per inoperosità... Questa è il nuovo ministro dell'Istruzione: a questo punto gli studenti sono esentati dallo studio, e poi vi lamentavate di Fioroni e Mussi, che almeno qualcosa han tentato di fare?
Però il lato positivo c'è: insieme in 21 fanno un cervello, è già qualcosa...
Domenica vivremo un altro 5 maggio 2002, l'Inter si suiciderà anche stavolta? Speriamo...
Meno male che è iniziato il Giro, ci rimane quello...
A proposito di bici: sabato 17 maggio dalle 15,30 alle 17 ci sarà iul critical mass/bici sit-in a Rho in via Porta Ronca, libereremo la pista ciclabile dalle macchine che ci parcheggiano sopra per comprare nei negozi, invece di parcheggiare in piazza e fare 50 metri a piedi...
Ci dovrebbe esser l'effetto sorpresa,ma non penso che la Zucca ciellina legga questo blog...
Dobbiamo essere in tanti per difenderci dal Tiberio che tenterà di picchiarci...