giovedì 16 dicembre 2010

Nano salvato, Zucca rimandata a gennaio

Dopo che il nano si è salvato comprando gli ultimi voti necessari con il pagamento di mutui e consulenze, con la promessa di parchi, finanziamenti per un parco, la parificazione del Cepu alle università vere e non so quant'altro, ieri sera abbiamo assistito all'ennesima farsa della maggioranza in consiglio comunale.
Il consiglio straordinario era stato convocato sulla richiesta dell'opposizione di capire qualcosa su questa crisi, ma prevedeva inspiegabilmente 10 punti all'Odg, punti magari importanti, ma sui quali non è possibile discutere senza una maggioranza certa.
Erano assenti i consiglieri Colombo (Lega) e i due consiglieri del Fli, Polerà e Favuzzi, oltre a Vinicio Peluffo che probabilmente aveva impegni alla Camera, vista la situazione più che incerta che permane a Roma.
Se ne sono viste delle belle: il paradossale lamento di Cogno (Pdl) per la situazione dell'ospedale di Rho, dovuto principalmente al fatto di aver subito il prepensionamento da parte dei vertici dell'azienda Salvini; la tragicomica protesta di Dario Re (Udc), che lamenta di non essere informato sulla crisi, legge la lettera, scrittagli nel 2000 da Mario Anzani per motivare le sue dimissioni, ed esce dall'aula scocciato da questa guerra interna al Centrodestra, come se non lo riguardasse; gli insulti reciproci tra il capogruppo Pdl Rossini e il dissidente Mento, ormai passato all'opposizione; lo scontro Lega-assessore Rizzo; gli elenchi della spesa fatti dai consiglieri Laino e Pappasodaro, che hanno "casualmente" omesso l'attività dell'assessore Tizzoni, che si è limitato a fare smorfie durante tutta la serata, mantenendo un assordante silenzio; la simpatica poesia di Natale della neo-consigliera Borghi, che rende ancora maggiore il rimpianto per le dimissioni di Lorella Borghetti, che almeno era in grado di decidere autonomamente...
Soprattutto continua l'estenuante traccheggiare della Lega, che, alla domanda "da che parte state?" ripetuta più volte dai consiglieri dell'opposizione, risponde con un banale e demagogico "dalla parte della gente" che non ha alcun senso, visto che tutti dicono di stare dalla parte del popolo; Cecchetti ha ribadito che la Lega è uscita dalla giunta, ma rimane fedele al programma di coalizione, non ha più fiducia nel sindaco, ma rimane con un piede nella maggioranza e conclude dando l'ennesimo ultimatum al primo cittadino per gennaio.
Insomma, per il momento la crisi non è risolvibile, come ammettono tutti, ma la giunta rimane incollata alle poltrone.
La seduta si scioglie dopo l'una, visto che nel momento in cui si passa alla mozione successiva all'interrogazione sulla crisi, l'opposizione esce dall'aula facendo mancare il numero legale.
Paradossale la reazione di alcuni sostenitori del Pdl che lamentano la scarsa responsabilità da parte dei consiglieri di minoranza: evidentemente non sanno che l'opposizione deve svolgere il suo ruolo di antagonista dell'amministrazione comunale.
Insomma, la farsa continua...

lunedì 13 dicembre 2010

Le comiche finali

In questi giorni, in queste ore, abbiamo assistito ad uno spettacolo a dir poco indecente: il vile ed orribile mercimonio della democrazia italiana.
Non si sa con certezza come andrà alla fine domani, i numeri sono così vicini e gli incerti sono talmente squallidi e mancanti di dignità ed intelligenza che non sappiamo come andrà.
Tra l'altro il governo si potrebbe salvare anche solo per il parto di una delle 3 deputate incinte, appoggiandosi di fatto su una prassi politica maschilista: tralasciamo il fatto che in Germania se una parlamentare partorisce, uno dello schieramento opposto non partecipa al voto per mantenere l'equilibrio, ma in Italia non siamo così civili...
Comunque vada, la democrazia è già stata completamente infangata e gli unici che perderanno veramente saranno gli Italiani.
Il governo potrebbe anche salvarsi, grazie alla probabile corruzione di alcuni deputati o ad un parto, ma comunque non ha più una maggioranza e continuerà a non fare nulla per il paese, come in questi 2 anni e mezzo.
Certo, il Pd e l'IdV dovranno stare attenti a chi mettono in lista, visto che perdono pezzi in continuazione, oltre al consenso nei sondaggi...
E dovrebbero ascoltare quel mezzo milione di persone in Piazza S. Giovanni sabato, che chiedono un'alternativa forte e credibile, che sia di centrosinistra, con Vendola e non con Fini e Casini!
E' comprensibile che si auspichi che non si vada subito a votare in una situazione di profonda crisi e con la legge elettorale "Porcellum", ma bisogna anche prepararsi a questa eventualità, organizzando le primarie, proponendo contenuti e costruendo una coalizione di centrosinistra, smettendola di inseguire il Terzo Polo, o centro che dir si voglia; tanto Fini quanto Casini hanno detto e ribadito 1000 volte che col Pd non si alleano...
La situazione, insomma, è gravissima, valori e regole calpestati, opposizione confusa, premier malato e sempre più inadatto, ma da questo fondo, non si può che iniziare a risalire, anche se non sarà facile...

martedì 30 novembre 2010

L'aspetto migliore delle rivelazioni di Wikileaks sull'Italia non è quanto di nuovo siamo venuti a sapere, bensì il fatto che gli Italiani sono venuti a sapere che cosa pensano di noi all'estero.
Gli Italiani che vivono o viaggiano all'estero sono abituati a sentirsi chiedere "ma come fate a votare quel nano pagliaccio?", ma la maggior parte degli Italiani, che vive nella bambagia e al massimo all'estero va nei villaggi turistici, pensa che la considerazione di Berlusconi e del suo governo all'estero, sia miope come la sua.
Invece all'estero ci prendono in giro, ed ora finalmente tutti sanno che la diplomazia straniera ha un'opinione pessima di Berlusconi: e come potrebbe essere altrimenti?
Come si può accettare un imprenditore che si è costruito un impero con mezzi illeciti? Come si può accettare che chi possiede la gran parte del sistema televisivo privato possa candidarsi a governare un paese civile e democratico? Come si può accettare un primo ministro che partecipa a festini con minorenni? Come si può accettare un governo che delegittima la magistratura, solo per salvare dalla galera il proprio leader ed i suoi amici?
Finalmente sembra che qualcosa si muova, sembra che l'opinione pubblica stia lentamente cambiando, insomma, centinaia di migliaia di persone hanno manifestato con la Cgil, scuola ed università sono in rivolta contro la pseudoriforma Gelmini, il mondo della cultura protesta contro i tagli, Confindustri ha perso fiducia nell'esecutivo, la maggioranza continua a perdere pezzi e, se il nano recupera qualcuno, lo fa comprando i deputati, speriamo che l'Italiano medio inizi a rendersi conto di quale persona abietta e spregevole abbia scelto, ma anche di quali persone lo circondino.
Spero proprio che il 14 nessun deputato faccia scherzi e la sfiducia passi, per il bene del paese e del mondo intero che ci guarda, poi si vedrà se andare a votare subito o fare un altro governo, intanto liberiamoci del nano!

Meno male che c'è Roberto Saviano!

Ieri sera, insieme ad altri 10 milioni e più Italiani, ho avuto i brividi per l'emozione guardando Vieni via con me di Fazio e Saviano.
Ho apprezzato tutto: il racconto di Saviano sul terremoto all'Aquila, il discorso sui voti comprati e il riferimento alla costituzione, l'elenco del Procuratore Grasso, gli elenchi di Ernesto Olivero, Don Ciotti, Cecilia Strada, l'immensa recita del grande Dario Fo sui consigli di Machiavelli al Principe pieni di risvolti contemporanei, la canzone sul precariato di Daniele Silvestri, senza volerlo ho fatto un elenco anch'io...

Queste quattro straordinarie puntate hanno fatto sentire, me come tanti altri, un po' più fieri di essere Italiani e un po' meno pieni di vergogna per tutto quello che nel nostro paese non va.
Al di là delle polemiche, scatenate da chi aveva paura che certe verità venissero palesate ad un così grande pubblico, il successo straordinario di audience dimostra, non che siano tutti comunisti, ma che la gente ha voglia di una televisione di qualità, un servizio pubblico che produca informazione libera e cultura.

Siamo stanchi di reality shows, talent shows, programmi morbosi su casi di cronaca, telegiornali che parlano di panda, quiz a premi, programmi di dibattito in cui gli ospiti dicono esattamente quello che ci si aspetta e il conduttore recita sempre la stessa parte.
A parte Anno Zero e Rai News 24, solo su Rai tre si possono vedere programmi di qualità, come Report, Che tempo che fa, Articolo tre, Correva l'anno: il punto non è fare programmi di opposizione, di sinistra, si direbbe, ma fare programmi di qualità, di inchiesta vera, sul campo, di cultura, di approfondimento.

E allora faccio anch'io il mio gioco Resto/vado: andrei via perché c'è un premier corrotto e ossessionato dalle minorenni, c'è Dell'utri, Cosentino, ci sono scandali in ogni settore (Finmeccanica, Protezione Civile, la Croce Rossa), ci sono le organizzazioni mafiose, logge massoniche ed imprenditori e politici compiacenti da nord a sud, andrei via perché in Italia chi può frega, evade il fisco, parcheggia in divieto di sosta, assume in nero, andrei via perché non si investe sulla scuola, sull'università e sulla cultura; ma resto perché ci sono persone come Roberto Saviano, imprenditori e persone che hanno detto no, c'è Piero Grasso, ci sono procure, magistrati e forze dell'ordine che combattono la mafia giorno e notte con gli straordinari ancora non pagati, resto perché c'è Dario Fo, Roberto Benigni, Daniele Silvestri, c'è Libera di Don Ciotti, c'è il Sermig di Ernesto Olivero, c'è Emergency, ci sono tanti altri che, facendo ognuno il proprio lavoro, rendono migliore il nostro martoriato paese.

Grazie a tutti loro, non ce ne andiamo...

giovedì 11 novembre 2010

Messaggio all'Avvenire

Questa è la mail che ho scritto alla redazione di Avvenire, dopo aver letto la risposta del direttore ad un lettore che criticava Fini per le sue posizioni considerate "troppo laiche", ma non era per difendere Fini, ma per esprimere l'indignazione di un cattolico che non sopporta questa incoerente sottomissione culturale a Berlusconi da parte dei vertici della chiesa italiana:

Gentile Direttore e Spettabile Redazione tutta,
ho letto la Sua risposta, scritta martedì, all'avv. Fabio Russo, e vorrei prendere spunto da questa, ma anche, più in generale da articoli del Vostro quotidiano e dichiarazioni di vari vescovi sull'argomento.
Innanzitutto dalla risposta emerge chiaramente una presa di posizione nei confronti di questo nuovo partito, soprattutto volta a dissuadere elettori cattolici dall'abbandonare il morente Popolo della Libertà per votare Futuro e Libertà: mi sembra assurdo, da parte di un quotidiano cattolico, così come di vescovi, continuare a difendere e sostenere il partito di un leader che bestemmia, non davanti a telecamere, ma comunque nella sua veste pubblica di Presidente del Consiglio ed ha una vita coniugale e comportamenti sessuali lontanissimi dalla morale cristiana propugnata dal Vangelo e dalla dottrina morale della Chiesa.
Ma il problema non è soltanto il premier: moltissimi esponenti di spicco del suo partito, così come della Lega Nord e dell'Udc, che si presentano come "difensori della famiglia tradizionale", hanno divorziato e si sono risposati almeno una volta e molti di loro convivono o hanno convissuto per molti anni, mentre la maggior parte degli esponenti del Centrosinistra da voi considerato "anticlericale e distruttore della famiglia", si sono sposati una sola volta e sono rimasti per tutta la vita fedeli al proprio coniuge, o hanno liberamente scelto di convivere con un partner senza sposarsi, ma non l'hanno mai cambiato, dimostrando un comportamento comunque più vicino alla morale cristiana rispetto a quello del premier e dei suoi amici.
Come molti altri cattolici che ragionano con la propria testa e sono consapevoli di vivere nel XXI secolo, penso che non bisogna giudicare le scelte o le vicende non volute della vita delle persone, ma, siccome il criterio seguito dal Vostro quotidiano e dalla Conferenza Episcopale Italiana, a cui fate legittimamente riferimento, è quello di votare secondo il comportamento coniugale dei candidati, dal punto di vista della morale cristiana, sono molto più votabili i partiti del Centrosinistra, perfino quelli "impresentabili" della Sinistra.
Per quanto riguarda le posizioni di Fini e del Fli, penso sia del tutto sbagliato considerare questo nuovo partito come l'ultima evoluzione del Movimento Sociale Italiano, piuttosto ritengo che sia il progetto di una Destra europea, laica e liberale, più moderna dello sgangherato Pdl, una Destra che comunque non voterò mai, ma che rispetto molto di più che il Pdl o la Lega.
Pur condividendo dal punto di vista morale e religioso, le Vostre convinzioni e preoccupazioni sulla famiglia, da un punto di vista civile e politico, credo che uno stato laico e moderno debba riconoscere e regolamentare situazioni diverse da quelle della famiglia tradizionale e garantire gli stessi diritti a tutti i cittadini.
Sicuramente i problemi di cui si è discusso nella Conferenza della Famiglia, sono problemi reali da risolvere, ma sicuramente non è il riconoscimento delle "coppie di fatto" né il diritto di adozione per single o coppie omosessuali a creare questi problemi, il punto semmai è creare un fisco equo per le famiglie più povere, assegni regolari, e non una tantum, per i figli dalla nascita alla maggiore età (come avviene nella laicissima Francia) e altre misure; in questo ambito per la famiglia, hanno finora fatto poco i governi di Centrosinistra, nulla quelli di Centrodestra, nonostante i proclami.
Mi chiedo inoltre perché l'unico criterio di scelta per i cattolici dovrebbe essere sempre quello dei diritti civili e della famiglia, mentre ci sono anche altre priorità: ad esempio mi chiedo dove sia la morale cristiana nel momento in cui si partecipa ad una guerra o si rifinanziano le missioni militari all'estero; mi chiedo dove finiscano i valori cristiani quando si vota la legge razzista Bossi-Fini o il decreto Maroni per cacciare gli immigrati e chiudere i campi Rom; mi chiedo dove sia il senso cristiano di giustizia, quando si deliberano condoni fiscali ed edilizi per favorire chi non rispetta le regole o si promulgano leggi ad personam per salvare il premier ed i suoi amici dai problemi con la giustizia; mi chiedo dove sia il senso di uguaglianza e giustizia sociale quando si sceglie di favorire imprese che licenziano i propri dipendenti o non concedono sacrosanti diritti ai lavoratori precari; mi chiedo anche dove sia il rispetto del creato affidato agli uomini da Dio, quando si vuole reinstallare centrali nucleari e non si incentiva invece l'uso di fonti rinnovabili rispettose dell'ambiente; mi chiedo infine come possa un cattolico, come qualsiasi persona dotata di intelligenza e senso critico, sostenere un governo che taglia pesantemente i fondi per Scuola, Università, Ricerca e Cultura e dimostra di considerare questi settori come qualcosa di superfluo e addirittura frivolo.
In ogni caso penso che oggi i cattolici debbano sentirsi liberi di scegliere secondo coscienza chi votare, senza alcun condizionamento, mentre la Cei ed in generale i vertici della Chiesa Italiana dovrebbero fare attenzione a chi incoronano come paladino dei valori cristiani; se la Cei, o una parte di essa, continua a sostenere un presidente porco e bestemmiatore con il suo seguito di divorziati che si presentano come difensori della famiglia tradizionale, commette, a mio parere, un errore storico.
Se non ci fossero esempi come quelli di Mons. Bregantini, il cardinal Martini, Padre Alex Zanotelli, Don Luigi Ciotti, ma anche talvolta il cardinale Tettamanzi e altri responsabili della curia ambrosiana, forse mi sarei già convertito al Protestantesimo e, come me, penso molti altri cattolici, che ragionano con la propria testa e sono consapevoli di vivere nel XXI secolo, forse anche molti sacerdoti che quotidianamente incontrano ed accolgono persone che hanno avuto, per propria volontà o meno, esperienze diverse da quelle tradizionali.
Spero di non aver urtato la sensibilità di nessuno, ringrazio per l'attenzione,
cordiali saluti
Igor Turconi

martedì 2 novembre 2010

Saremo tutti rincoglioniti?

Negli Usa c'è un presidente onesto, senza scandali, che non ha mai nascosto la crisi economica e ha fatto di tutto per allieviarne gli effetti sulle classi più deboli; sta tentando di scardinare il sistema delle lobbies ed eliminare i privilegi, ad esempio con la riforma della sanità e del sistema bancario; si ritira dall'Iraq, apre una strategia di rientro dall'Afghanistan e riprende il processo di pace in Medio Oriente; insomma, si batte per il bene del suo paese e del mondo, ma oggi sta perdendo nettamente le elezioni di Medio Termine a vantaggio del Tea Party di Sarah Palin, che raccoglie consensi con slogan qualunquistici ed iperconservatori, in stile Lega.
In Italia c'è un premier porco e pedofilo, che ha una condotta morale indegna, ha negato per due anni la crisi ed ora fa un'operazione di macelleria sociale ai danni proprio delle classi più deboli, governa, non per il bene del paese, ma per salvaguardare gli interessi suoi e dei suoi amici, ma continua a godere del consenso popolare.
L'essere umano si sta veramente instupidendo?

sabato 30 ottobre 2010

Media trash?

In queste ore siamo bersagliati di notizie sull'ennesimo scandalo che riguarda il premier: la storia della minorenne Ruby e il suo racconto sui festini a casa Berlusconi ad Arcore occupano le prime pagine di tutti i quotidiani cartacei ed online, mentre il waka-bunga di Elio e le storie tese fa il giro del web.
Come al solito, ci sono quelli che ricordano che il paese ed il mondo hanno problemi più seri di cui occuparsi, che c'è la crisi, ci sono i rischi di attentati, c'è un'epidemia di colera ad Haiti, oltre ad una cinquantina di guerre in corso sul pianeta, mentre in Italia ci perdiamo nei soliti scandali.
Tutto vero, certo, ma, al di là delle canzonette e delle prese in giro, rimane un problema serio di condotta morale, prima che penale, di chi ricopre un ruolo istituzionale importantissimo, di chi è chiamato a governare il paese e a rappresentare i suoi concittadini all'estero.
Non importa se sarà riconosciuto un reato, non importa sapere se il premier ha avuto rapporti con una minorenne, importa il fatto che chi ci governa, nella vita privata, organizzi festini con escort e altre ragazze (tra cui anche delle ministre), e a queste feste partecipano minorenni, non importa in che ruolo.
So benissimo che ci sono problemi più importanti a cui pensare, so benissimo che si batte Berlusconi sui contenuti dell'azione di governo, per ora inesistente, ma di sicuro da un 74enne che ha il chiodo fisso delle ragazze giovani o giovanissime, non voglio essere governato, e non credo che nessuno dovrebbe volerlo.
Il personaggio incarnerà pure il modello prediletto dal maschio italiano medio, ma io non voglio una persona così nelle istituzioni, non voglio che un porco del genere mi rappresenti in Europa e nel mondo.
Spazzatura mediatica o no, il problema c'è.

sabato 23 ottobre 2010

Dal blog di Sel Rho: La crisi è ufficiale!

I due assessori leghisti, Giovanatti e Pagani, si sono dimessi: ora la crisi è ufficiale, lo ammette anche il sindaco!
Le dimissioni sono arrivate dopo che, mercoledì sera, il Consiglio Comunale, convocato per ratificare le dimissioni e la sostituzione di Lorella Borghetti e per comunicazioni del sindaco rispetto al voto sull’Alfa, era stato sospeso per mancanza di numero legale.
Erano presenti solo in 11, sindaco compreso, assenti l’opposizione, tranne Mileti, Lega, An e Mento di Forza Italia.
Certo, non si capisce come mai la Lega milanese abbia accettato che gli assessori si dimettessero, ma non ha voluto che i suoi consiglieri facessero altrettanto, insieme a quelli d’opposizione, per far decadere Consiglio e Giunta più rapidamente: è la solita Lega ambigua e schizofrenica che pensa solo al proprio vantaggio!

In ogni caso ora il sindaco dovrebbe prendere atto dell’impossibilità di continuare, chiudere questa infinita pantomima, che si trascina da mesi, e rassegnare le dimissioni.

Verrà nominato un commissario, che svolgerà l’ordinaria amministrazione, cosa che finora questa giunta non è stata in grado di garantire, fino a nuove elezioni, che si terranno in primavera.

In caso di elezioni, il Centrosinistra non si farà trovare impreparato, visto che da diversi mesi, i partiti si stanno incontrando, in previsione di quell’eventualità.

mercoledì 22 settembre 2010

Resoconto riunione Sel Rho 21/09

Ieri, nel tardo pomeriggio, si è riunito il gruppo di Sel Rho, per prepararsi al prossimo congresso fondativo e rilanciare le attività dopo l’estate.

Si avvicina il congresso nazionale che, a Firenze dal 22 al 25 ottobre, sancirà definitivamente la nascito del partito e, in previsione di questo, intorno al 9 ottobre ci sarà il congresso provinciale a Milano.

Prima del congresso provinciale, ci sarà il congresso di zona, in cui Rho sarà aggregata ad alcuni comuni limitrofi: il congresso sarà occasione di fare il punto della situazione locale e pensare a prospettive future e si svolgerà in una data da stabilirsi, tra il 30 settembre e il 7 ottobre.

Domenica 26 settembre Sel Rho collaborerà al banchetto del Comitato Acquabenecomune Rho, che sarà allestito all’interno della festa dei Gruppi di Acquisto Solidale nel cortile del Comune, in Piazza Visconti.

Al banchetto sarà possibile bere un bicchiere di acqua del rubinetto, naturale o frizzante, e sottoscrivere la petizione popolare da presentare al sindaco ed all’amministrazione comunale, per chiedere la costruzione della Casa dell’Acqua, sull’esempio ben riuscito di altri comuni della zona.

Uscirà presto il nuovo numero di Nuove Energie a Sinistra, il giornalino di Sel Rho, che tratterà soprattutto della situazione politica locale, in particolare del rischio di infiltrazioni mafiose nelle istituzioni e del Piano di costruzione di un grande centro commerciale sull’area ex-Alfa.

giovedì 24 giugno 2010

In Polonia da Italiano

Domenica, in un'atmosfera molto tranquilla ed ovattata, i Polacchi hanno votato alle elezioni presidenziali, rimandando di due settimane la scelta definitiva.
Arrivando a Varsavia il venerdi` pre-elettorale insieme al gruppo di Annaviva, la prima cosa che un Italiano nota e` la quasi totale assenza di manifesti: qualcuno in giro se ne trova, ma la capitale non e` tappezzata in ogni angolo, come nelle nostre citta`.
L'atmosfera e` molto tranquilla, la citta` procede come se niente dovesse succedere tra due giorni, le elezioni sembrano l'ultimo problema della maggior parte dei Polacchi.
Nella via principale di Varsavia, ulica Krakowska Przedmiastowa (che piu avanti diventa Nowy Świat), a poche centinaia di metri l'uno dall'altro, si trovano gli elementi chiave di queste elezioni: il palazzo presidenziale, dove la foto di Lech Kaczyński con la moglie e` esposta e circondata da lumini in loro ricordo e pannelli con immagini dell'incidente; poco piu` avanti il comitato elettorale di Jarosław Kaczyński, che ha scelto una foto molto simile a quella usata dal gemello nella precedente campagna presidenziale, ed uno slogan banalissimo - la Polonia e` la cosa piu` importante - che non porterebbe da nessuna parte in Italia, ma che evidentemente ha grande effetto sui Polacchi in questa situazione; poco prima del palazzo era invece esposta la mostra su Ksiądz Jęrzy Popiełuszko - sacerdote che ha guidato l'avvio di Solidarność ed e` stato recentemente beatificato - mostra che e` stata, non a caso, rimossa lunedi` mattina ad elezioni compiute: la chiesa cattolica polacca, segnata storicamente da un forte nazionalismo, ha letteralmente fatto campagna elettorale in favore del gemello dell'ex-presidente, con manifesti all'ingresso di molte chiese ed esposizione di libri dedicati alla sua famiglia.
Il venerdi` pomeriggio, poco oltre il comitato elettorale di kaczyński, troviamo anche una manifestazione che chiede le dimissioni del premier Donald Tusk, a cui hanno peraltro partecipato poche decine di persone, tutte piuttosto anziane.
Se lo slogan di Kaczyński era, a mio parere, ridicolo, quello di Komorowski, candidato della Piattaforma Civica, non era certo piu` accattivante: "il consenso costruisce".
La campagna dei due candidati principali e` stata particolarmente spenta e noiosa: il candidato liberale, troppo sicuro della sua vittoria, ha tenuto molto bassi i toni, senza proporre niente di nuovo, mentre il conservatore ha giocato tutto sulla commozione seguita alla morte del fratello, ancora viva nei Polacchi.
L'unico candidato interessante, per me, ma per chiunque spettatore esterno, e` stato Grzegorz Napieralski, dell'Alleanza della Sinistra Democratica, giovane (36 anni), con un programma moderno e innovativo, una novita` nel panorama politico della Polonia, troppo inabissato nel suo anticomunismo ipernazionalista e cattolico in una versione molto tradizionalista e per certi versi fondamentalista.
Per certi aspetti ricorda Nichi Vendola: come lui, un outsider, una novita` che attira molti giovani e inizia a rompere gli schemi politici; il suo unico problema e` che, comprensibilmente, per gli anziani, Sinistra e` sinonimo inevitabile di Comunismo e porta il ricordo di un regime oppressivo e anti-democratico, poco importa se, quando e` caduto il muro, Napieralski aveva 16 anni...
In effetti l'unico risultato interessante e` stato il suo: 13,7%, oltre le piu` rosee previsioni.
Ora si aspetta il ballottaggio, con i due candidati separati di 5 punti e alla caccia dei voti della sinistra, chissa` come andra`.
Vista da un Italiano, la sfida e` tra una destra liberale, europeista, laica e moderata, stile Fini, e una destra ipernazionalista, euro-scettica e fondamentalista.
Per i Polacchi non e` esattamente cosi`, ma, per quanto capisca la loro prospettiva, rimango Italiano e posso solo pensare da Italiano.

sabato 12 giugno 2010

Video di Nichi al Pantheon

Sul sito di Sel c'è il video del discorso di Nichi alla manifestazione di Sel al Pantheon di Roma. Un grande discorso da statista, mi sa che mi rimangio quello che ho scritto su Letta...
http://www.sinistraeliberta.eu/articoli/video-nichi-a-piazza-del-pantheon-roma-con-sel-contro-la-manovra

giovedì 10 giugno 2010

Fini non ha più scuse

Fini e i suoi non hanno più scuse, con il ddl sulle intercettazioni sono costretti ad uscire da questa situazione di limbo, un po' dentro un po' fuori dal Pdl.
Devono scegliere: o si adeguano, tradendo la fiducia che si sono creati in tanti cittadini che vorrebbero la costruzione di una destra seria e moderna, o non votano la legge-bavaglio che limita la libertà di stampa e mette in pericolo moltissime indagini importanti.
Ovviamente, se votano contro, sono definitivamente fuori dal Pdl e dalla maggioranza e perdono le posizioni che hanno acquisito in parlamento e nel governo, ma devono rinunciare a qualcosa per il bene del paese.
Se votano a favore, dimostreranno di essere rappresentanti della vecchia politica, che vuole le poltrone e niente più.
Non ci vengano a dire che quelle 24 ore in più di proroga al limite entro cui si può intercettare sono un compromesso importante, non facciano ridere i polli...
Decidano: o stanno dalla parte dello stato liberale e abbandonano lo Psiconano, o stanno con chi non ha rispetto delle istituzioni repubblicane e si preoccupa soltanto dei propri affari privati!

martedì 8 giugno 2010

Ho trovato il leader giusto, forse!

Ascoltando quei simpaticoni di Un giorno da pecora, che per un giorno hanno avuto un ospite decente, ho trovato il leader giusto per il Pd ed il centrosinistra, se il Pd non continua a tenerlo in disparte, nel retrobottega, eterna promessa che rimane un gradino sotto...
Enrico Letta, giovane, cattolico democratico non sottomesso alla Cei, decisionista - cosa rara nel Pd - chiaro quando parla - a differenza di Bersani - sicuro della sua linea, dà pane al pane e vino al vino, poi è anche simpatico, il che non guasta...
Piace a sinistra e piace al centro, non è troppo estremista per perdere il voto moderato né troppo moderato per perdere il voto di quelli di sinistra.
Pazienza se lo zio è il portavoce dello Psiconano e per giunta guru della cricca, protettore di Bertolaso e personaggi simili, non è colpa sua se è nato in quella famiglia...
E' la persona giusta e il Pd che fa? Lo tiene come vicesegretario, lo si fa aspettare, non si sa fino a quando, qui si è giovani fino a 70 anni...
In ticket con Nichi sarebbe perfetto: d'altra parte Nichi è il migliore, ma non può vincere, l'Italia non è pronta, non è in grado di capire, non avrebbe molto voto moderato, ma insieme ad un cattolico democratico giovane e decisionista, si può vincere...
Forse anche a Rho il Pd avrebbe una persona simile, ma in questo caso forse è davvero troppo giovane, per questo giro...

venerdì 4 giugno 2010

Riunione Sel Rho

Settimana prossima il coordinatore e alcuni altri membri di Sel Rho incontreranno altre forze di opposizione per valutare la situazione politica rhodense.
Poi mercoledì 16 giugno alle 21 ci sarà una riunione di Sel Rho nella sede di via Statuto 7, aperta a tutti quelli che vorranno partecipare, senza distinzioni né esclusioni!
Martedì 15 alla Biblioteca Popolare si ritroverà invece il Comitato Acqua Bene Comune del Rhodense

giovedì 3 giugno 2010

Questo è il testo della mail che ho inviato come singolo cittadino al ministro Frattini per protestare contro il voto contrario dell’Italia nei confronti della Commissione d’Inchiesta dell’Onu sull’assalto israeliano a Flottilla.

Per scrivergli, questo è il link: http://www.camera.it/794?mailer_back_end_recipients=frattini_f@camera.it&shadow_deputato=50139


Tramite il sito del ministero, sembra che non sia possibile scrivere direttamente al ministro, c’è solo l’email certificata.

Onorevole Frattini,

sono un giovane cittadino preoccupato per il futuro del paese e del resto del mondo.

Le scrivo in merito al voto contrario dell’Italia nei confronti della Commissione d’inchiesta dell’Onu sull’assalto nei confronti del convoglio umanitario, perpetrato dalla flotta israeliana.

Ritengo che questo voto sia una scelta gravissima, in quanto l’assalto è stato chiaramente un crimine internazionale di stato e come tale dovrebbe essere trattato dalla Comunità Internazionale. Il fatto che tale atto sia stato compiuto da un paese dotato di istituzioni democratiche non può essere considerato come una sorta di attenuante, è anzi un elemento aggravante.

Considero assurda la politica di numerosi paesi occidentali nei confronti di Israele, sempre tendente a giustificare il suo governo ed il suo esercito, perfino alla luce degli atti più terribili. Non si può accettare che questo governo continui a tenere un’intera regione in stato di perenne occupazione e prigionia e a commettere atti di violenza ingiustificata, godendo sempre dell’appoggio di Usa ed Europa.

Lei, in quanto Ministro degli Affari Esteri, ha il dovere di guidare la diplomazia italiana negli interessi del popolo italiano e secondo logiche di giustizia ed equità nei confronti di tutti gli altri stati del mondo.

Se invece intende continuare a prendere in giro gli Italiani, raccontando che l’esercito italiano è presente in Afghanistan in missione di pace, che Vladimir Putin è un leader democratico che rispetta la libertà di stampa e i diritti umani, e che Israele è uno stato democratico rispettoso dei trattati di pace, allora sarebbe opportuno e ragionevole che Lei si dimettesse.

Cordiali saluti, Igor Turconi

martedì 1 giugno 2010

2 Giugno festa di tutti!

Il 2 giugno del 1946 gli Italiani scelsero la Repubblica con un referendum, il 2 giugno del 2010 celebriamo il 64° anniversario dell’inizio della repubblica, ma che cosa festeggiamo in realtà?

E’ la festa delle forze armate, che domani certamente marceranno in grande pompa per le strade delle città italiane, propagandando un vecchio ideale patriottico basato sulla guerra e la sopraffazione dell’uomo sull’uomo?

E’ la festa di una classe politica vecchia, che, anche con il taglio del 10% degli stipendi dei ministri non parlamentari previsto dalla Finanziaria speciale, conserva i suoi privilegi, senza avviare le necessarie riforme?

E’ la festa di un apparato statale, basato su tanta burocrazia e sulle corporazioni, che, allo stesso modo dei politici, difendono i loro privilegi da caste chiuse?

No, il 2 giugno è la festa della “Res Publica”, la festa della cosa pubblica, di quanto, cioè, appartiene a tutti i cittadini, italiani e stranieri: è l’occasione per ricordarci di ciò che è e deve rimanere, o tornare ad essere, pubblico.

Il successo, che la raccolta firme per l’acqua sta avendo in tutta Italia. dimostra come ci sia un grande bisogno di cose che siano pubbliche, di tutti.

Questa stessa esigenza di pubblico emerge dal successo che sta riscuotendo la campagna in difesa per la Costituzione, sentita da tutti come un patriomonio comune e baluardo di civiltà e democrazia.

Anche la forte indignazione, manifestata dagli Italiani rispetto alla scoperta di traffici e privilegi dietro a persone chiamate, per elezione o per nomina, a gestire la cosa pubblica - denaro o istituzione che sia - è segno di questo stesso bisogno generale: chi ha un incarico pubblico, deve perseguire l’interesse comune e non quello privato, suo e di amici.

Dunque il 2 giugno è la festa della cosa pubblica, la festa di quello che appartiene a tutti, quindi, si può dire, è la festa di tutti!

venerdì 28 maggio 2010

Il premier ci ha dato ragione

Se osavamo paragonare il premier, democraticamente eletto dagli Italiani, con Benito Mussolini e il Fascismo, eravamo i soliti disfattisti comunisti, che ce l'hanno con quel "pover uomo che ha prestato sé stesso per il bene del paese".
Ora invece, si è paragonato lui stesso al Duce, non in una delle sue cene con amici e veline, dopo aver bevuto tanto vino, ma ad un convegno dell'Ocse, un'istituzione internazionale che si fonda proprio sui valori della libertà e della democrazia.
"Oso citarvi una frase di colui che era considerato come un grande dittatore: 'dicono che ho potere, ma io non ho nessun potere, forse ce l'hanno i gerarchi, ma non io. Io posso solo decidere se far andare il mio cavallo a destra o a sinistra, ma nient'altro' Lo stesso succede a me, tanto che tutti hanno il diritto sia di criticarmi che di insultarmi..."
Intanto è già assurdo presentare Mussolini come "uno che era considerato dittatore", mettendo in dubbio, in chiave ironicamente revisionista, che il Fascismo fosse una dittatura, cosa già inaccettabile per chi presiede il governo di questo paese.
Inoltre, se si tratta dei diari che gli ha dato Dell'Utri, sono un clamoroso falso, per cui non ha neanche senso citarli come esempio.
Ma soprattutto quello che emerge da questa sua ennesima gaffe, è che il Cavaliere è insofferente verso le istituzioni democratiche, cosa di cui eravamo già pienamente consapevoli, ma di cui ricaviamo un'ulteriore conferma.
Se il presidente del Consiglio non può decidere tutto, è perché fortunatamente i nostri nonni, o bisnonni, hanno combattuto e vinto la battaglia della Resistenza e hanno costruito l'Italia democratica e repubblicana, ma lui è troppo intento a leggere i diari falsi del Duce per informarsi sulla Storia italiana.
In fondo da questa odiosa battuta, viene fuori qualcosa di positivo: d'ora in poi, almeno, possiamo tranquillamente paragonarlo a Mussolini, senza che nessuno protesti. Possiamo dire che il premier, auto-paragonandosi al dittatore fascista, ci ha dato ragione.

lunedì 17 maggio 2010

Perugia-Assisi 2010



Saremo stati 100000 o forse di più, a marciare per la pace ieri. 25km da Perugia ad Assisi, con un po' di pioggia e sprazzi di sole, con tanti giovani, famiglie, anziani, gruppi, movimenti, sindacati.

C'erano bandiere e striscioni d'ogni tipo, un clima come sempre festoso, canti e balli, ma soprattutto si è camminato.

C'era anche chi raccoglieva le firme per l'acqua pubblica, e di acqua pubblica ne è scesa un bel po', anche se meno del previsto, ma non ci ha fermato.

C'era Nichi Vendola e gli ho anche stretto la mano, c'erano, dicono Bersani e Bindi, anche se non li ho visti, ho intravisto Bonelli, che ha ancora il coraggio di andare in giro con le vetuste bandiere dei Verdi, c'era padre Alex, che ci ha superato correndo all'impazzata per cercare di parlare con i leaders del Pd, chissà se li ha raggiunti alla fine.
Insomma, mi son divertito, soprattutto mi è piaciuto lo strappo finale per salire sulla rocca: mi fanno ancora male le gambe, ma siamo stati veloci... Siamo arrivati stanchi, ma felici...
Promossi e bocciati di questa marcia:
Bocciati i bar di Perugia che non hanno aperto prima dell'orario previsto per i pullman che arrivavano dopo una notte di viaggio
Bocciata la CGIL che ha offerto cioccolatini della Nestlèè
Bocciata l'amministrazione comunale di Assisi che, come al solito, non ha previsto nessun servizio di supporto ai partecipanti
Rimandato il sindaco di Perugia che ha partecipato e sostenuto la marcia, ma non ha organizzato strutture di supporto
Promosso il comtitato promotore del referendum per l'acqua pubblica
Promosso Nichi Vendola che ha risposto a tutte le domande dei giornalisti e della gente
Promosso Padre Alex
Promossi tutti i partecipanti che sono arrivati ad Assisi, ma anche quelli che si sono fermati prima

sabato 1 maggio 2010

Tutto un altro stile

9 mesi fa arrivò l'avviso di garanzia a Frisullo per presunte tangenti versate dall'imprenditore Tarantini, vicepresidente della Regione Puglia: appena lo seppe, Nichi lo costrinse subito a dimettersi.
Ora, esce la notizia che il ministro Scajola e` indagato per tangente versata, secondo l'accusa, dall'imprenditore Anemone, legata all'acquisto di un attico vicino al Colosseo: che cosa fa Silvio? Lo difende!
E` una questione di stile, correttezza, rispetto per la legge, la giustizia e la magistratura, qualita` che, come tutti sappiamo, lui non ha.
Non importa se Scajola se sia innocente o colpevole, saranno le indagini a stabilirlo, quello che conta e` che nel governo di Silvio, e` vietato dimettersi, se non per ricevere un'altra poltrona o lasciare spazio al nuovo favorito del Cavaliere.
Anche in Puglia Nichi non sapeva se il "suo" vice, imposto peraltro da Dalema, sarebbe stato giudicato colpevole, lo ha cacciato per una questione di trasparenza; poi le indagini sono proseguite ed e` stato arrestato alcune settimane fa, ma non ancora giudicato, pero` gia` era un ex, anche se in campagna elettorale qualcuno ha tentato di infangare l'immagine del governatore pugliese.
Ultimamente si parla tanto di politica pulita, di trasparenza, di onesta`, ma l'unico che le mette in pratica realmente e fino in fondo, e` Nichi Vendola.
Onore poi ad Italo Bocchino che si e` dimesso da vice-capogruppo Pdl alla Camera, con la sola colpa di aver osato esprimere dissenso in uno pseudo-partito, in cui non e` consentito discutere col monarca assoluto.
Tuttavia, intanto non mi pare si riceva un extra come vice-capogruppo, quindi non ha perso soldi, poi l'ha fatto per continuare questa polemica interna, che ci fa tanto gongolare e tiene viva una speranza...
La speranza che cada il governo c'e`, ma mi sembra stupido schierarsi dalla parte di uno o dell'altro fronte, e` una cosa tra loro, che si scannino, noi preoccupiamoci dei problemi del paese e di costruire un'alternativa.
Certo, e` chiaro che da una parte ci sono populisti che non hanno rispetto delle regole e delle istituzioni e sono servi dell'imperatore, dall'altra una destra liberale, moderata e conservatrice sul modello europeo, con qui si puo` discutere, ma sempre destra e`, stanno dall'altra parte...
Se fanno cadere lo Psiconano, li ringraziamo, ma non si inciucia con loro, caro Gigi, o dovrei dire Massimo?

Buon 1^ maggio a tutti, lavoratori, precari e disoccupati come me!


domenica 25 aprile 2010

Ora e sempre resistenza

25 aprile 1945-2010: 65 anni dopo scendiamo ancora in piazza, a Milano come nel resto d'Italia, per festeggiare il ricordo della liberazione e stare attenti agli spettri sempre aleggianti di revisionismo ed alle minacce, ora più che mai pericolose, di distruzione della democrazia conquistata con il sacrificio di migliaia di cittadini italiani.
A dispetto di ogni tentativo di revisionismo, ho sempre creduto nell'importanza politica e civile della resistenza italiana: a differenza dell'Iraq o dell'Afghanistan, "liberati", così come il nostro paese, da una coalizione internazionale guidata dagli Usa, l'esistenza di un Comitato di Liberazione Nazionale composto da partiti politici strutturalmente organizzati, ha permesso al nostro paese di costruire subito delle istituzioni democratiche e di arrivare alla Costituzione Repubblicana, senza subire una dominazione straniera duratura.
Recentemente ho letto un libro, resoconto storico sull'Italia dal primo dopoguerra alla Costituzione, che mi ha fatto scoprire, o comunque conoscere meglio, il valore militare della resistenza: nell'estate aree molto grosse dell'Italia settentrionale sono state liberate dai partigiani, che hanno creato piccole repubbliche, che si sono organizzate istituzionalmente ed hanno resistito per alcuni mesi ed alcune non sono state nemmeno più riprese dai Tedeschi; tra gli Anglo-americani, moltissimi reparti dell'esercito italiano hanno dato un contributo fondamentale alla liberazione, liberando da soli molte città del Centronord e dando il loro apporto in altre; le azioni di disturbo dei partigiani, nelle città e nelle montagne, hanno inflitto ai Tedeschi moltissime perdite ed hanno tenuto impegnati molti reparti del loro esercito sottratti al fronte principale.
Insomma, senza i partigiani la liberazione sarebbe stata molto più difficile e dispendiosa per gli alleati e sarebbe durata molto di più: chi ancora vuole sminuire il valore della resistenza e dice frasi come "ci hanno liberato gli Amercani" e "i Partigiani erano tutti comunisti e ci avrebbero consegnato all'Unione Sovietica" è un ignorante che non conosce la storia e non fa del bene al nostro paese!
Ora e sempre resistenza!

sabato 24 aprile 2010

Fini, fallo cadere, stacca la spina

In questi giorni non si parla d'altro che dello scontro interno al Pdl tra Finiani e tutti gli altri, o meglio tra chi vorrebbe che il Pdl diventi un partito con una democrazia al suo interno e chi vuole continuare col despota.
Ancora una volta molti elettori ed esponenti del Centrosinistra estremizzano la speranza che il governo cada con il sostegno a Fini.
Molti dicono "sto con Fini" e molti amministratori locali hanno addirittura sottoscritto la petizione: mi fa piacere se molti amministratori ed esponenti del Pdl sostengono Fini, perché mettono in difficoltà lo Psiconano, ma mi pare assurdo che amministratori di Centrosinistra appoggino Fini, addirittura c'è chi lo vorrebbe come candidato premier del Pd...
Secondo me ci sono due possibili esiti di questa situazione, uno molto negativo, l'altro molto positivo.
1) Fini ottiene un miglioramento nel partito o comunque rimane in una situazione di dialettica interna, concorre con Berlusconi alle primarie e lo batte, poi ottiene più consensi al Pdl alle prossime elezioni; questo sarebbe deleterio, a quel punto meglio che il Pdl rimanga una schifezza e che una vera alternativa catalizzi quel dissenso che già si è manifestato nell'astensione e nel voto ai Grillini...
2) Fini esce dalla maggioranza con un numero di deputati e senatori sufficiente a far cadere il governo, ottiene un mandato di governo tecnico da Napolitano, governa per un anno col sostegno di Pd, Api, IdV, Udc e qualcuno del Pdl, facendo riforme istituzionali e qualcosa di fiscale; si tornerebbe così a votare nella primavera 2011 con questa situazione: da una parte quel che resta del Pdl e Lega, nel mezzo il "Terzo Polo" con Fini, Casini, Rutelli, magari Montezemolo, i partiti del sud(Mpa, Io Sud, il gruppo di Micciché) che può arrivare al 15%, dalla nostra parte si spera si ricostruisca una coalizione che sappia portare avanti una vera alternativa, partendo dal modello pugliese, che non insegua a Destra nei suoi temi, ma sia realmente diversa, rappresenti i lavoratori, soprattutto i precari, difenda l'ambiente, gli immigrati, i più deboli. Dovrebbe una coalizione con due, massimo tre liste, cioè Pd(tutti quelli che si considerano moderati, tendenzialmente liberali stiano in questa lista), Idv(se proprio non vogliono fare lista col Pd), la Sinistra(con Sel, Federazione, chi tra i Verdi e i Socialisti si sente di sinistra e non vuole entrare nel Pd), evitiamo la scheda-lenzuolo con molte liste di sostegno...
L'importante è costruire una vera alternativa e saperla comunicare, la scelta del candidato premier arriverà dopo.
E' ovvio che, per quanto Nichi sarebbe il candidato migliore, penso che debba rimanere in Puglia fino al 2015, però chissà, Fava potrebbe fare le primarie...

lunedì 12 aprile 2010

Polonia colpita al cuore

In questi momenti di tragico dolore per il paese che mi ha accolto per 4 mesi, non posso che esprimere il più profondo cordoglio e una grande vicinanza e solidarietà per questo popolo ancora una volta colpito al cuore.
Certo, il presidente non mi piaceva per niente, e probabilmente avrei condiviso poco con i ministri e le altre vittime, ma nel dolore e nella morte siamo tutti esseri umani, creature di Dio per chi crede, e per loro provo dolore.
Quasi sicuramente è stato un tragico incidente ad eliminare le massime autorità politiche, civili e militari del paese, ma è chiaro che i Polacchi non possono dimenticare gli ultimi 3 secoli di disgrazie, secoli in cui, quello che era stato il regno più potente e florido dell'Europa Centro-orientale, è stato continuamente bistrattato e quasi completamente cancellato dalla faccia dell'Europa da parte dei vicini.
Come sempre colpisce come i Polacchi si stringano unanimemente attorno alle vittime nel dolore e sicuramente essi non dimenticano la sfortunata storia del loro paese, però la Polonia di oggi non è quella del 1772, né quella del 1945, è un paese moderno, che sta crescendo, è il paese che ha retto meglio la crisi tra i paesi ex-comunisti; ho letto e sentito titoli come "Polonia decapitata", "Polacchi rassegnati alla maledizione della storia" o qualcosa di simile, ma non hanno senso: il paese è in piedi, ferito e dolorante, ma vivo, la popolazione è pronta a ripartire dopo questa ennesima disgrazia.
Non posso che unirmi nel dolore e nella speranza nel futuro di questo popolo che mi ha conquistato ed esprimere il profondo augurio che si riprenda subito e continui a sperare.
Teraz Polska!

giovedì 1 aprile 2010

Ripartiamo dalle fabbriche di Nichi

Passato lo stordimento si riparte: la sconfitta brucia, ma bisogna cercare di riprendersi.
Per ripartire, non si può che cominciare dall'esperienza pugliese, la sinistra deve rifare in tutta Itali quello che Nichi ha fatto in Puglia.
Anche senza il carisma e l'abilità oratoria di Nichi, anche qui si può fare qualcosa: a Milano un gruppo di giovani pugliesi sta mettendo su una fabbrica di Nichi, a Rho ci siamo ritrovati ieri sera e tentiamo di fare qualcosa anche qui, un cantiere della sinistra, siamo pochi, ma ce la faremo!

Grazie, presidente

ART.18, Napolitano non firma. Nichi: difesi i diritti dei lavoratori.

Stampa questo post mercoledì 31 marzo 2010 16:56 - di redazione - Categorie: Vetrina

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, spiega una nota del Quirinale, non ha firmato a causa della «estrema eterogeneità della legge e in particolare dalla complessità e problematicità di alcune disposizioni – con specifico riguardo agli articoli 31 e 20 – che disciplinano temi, attinenti alla tutela del lavoro, di indubbia delicatezza sul piano sociale». «Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano – si legge nella nota del Quirinale – ha chiesto alle Camere, a norma dell’art. 74, primo comma, della Costituzione, una nuova deliberazione in ordine alla legge: »Deleghe al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione degli enti, di congedi, aspettative e permessi, di ammortizzatori sociali, di servizi per l’impiego, di incentivi all’occupazione, di apprendistato, di occupazione femminile, nonchè misure contro il lavoro sommerso e disposizioni in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro ».

Il Capo dello Stato – prosegue la nota – è stato indotto a tale decisione dalla estrema eterogeneità della legge e in particolare dalla complessità e problematicità di alcune disposizioni – con specifico riguardo agli articoli 31 e 20 – che disciplinano temi, attinenti alla tutela del lavoro, di indubbia delicatezza sul piano sociale. Ha perciò ritenuto opportuno un ulteriore approfondimento da parte delle Camere, affinchè gli apprezzabili intenti riformatori che traspaiono dal provvedimento possano realizzarsi nel quadro di precise garanzie e di un più chiaro e definito equilibrio tra legislazione, contrattazione collettiva e contratto individuale.

«Dobbiamo essere grati al Presidente della Repubblica, che con la decisione di oggi difende la Carta costituzionale, e con essa i diritti dei lavoratori». Lo afferma Nichi Vendola, portavoce nazionale di Sinistra Ecologia Liberta’. Dal Quirinale - prosegue il leader di Sel – sono giunte parole pacate ma ferme che non potranno non essere considerate in Parlamento sia da parte della maggioranza che dall’attuale opposizione. Il centrodestra berlusconiano in questi anni ha separato le due questioni centrali della nostra societa’: liberta’ e lavoro . Per questo hanno attaccato tutte le garanzie dei contratti di lavoro ed esposto il “manifesto delle diseguaglianze” con l’attacco all’articolo 18. Per questo - conclude Vendola – il centrosinistra, la sinistra devono riprendere nella societa’ una battaglia politica e sociale per i diritti dei lavoratori e per l’uguaglianza.

martedì 30 marzo 2010

Al nord i nazisti verdi al sud la Mafia

Devastazione, desolazione, disgusto, afflizione, disperazione: questi sono gli inevitabili sentimenti di fronte a quasta nuova debacle generale, ovviamente con l'eccezione della Puglia migliore, dove Nichi ha ottenuto una grande vittoria e la Sel ha sfiorato il 10%, oltre al 5,5% della lista per Vendola.
Mi vergogno veramente di essere lombardo, mi vergogno di essere nato nella stessa regione di questi razzisti ignoranti con le camicie verdi e questi affaristi senza scrupoli con la cravatta azzurra o aderenti ad una setta pseudocattolica che ha i suoi lunghi tentacoli nel potere politico ed economico.
Però non è tutto così semplice, Silvio non può troppo cantare vittoria, non è lui il vero vincitore: al nord vince la Lega, vince l'intolleranza, vince chi fà leva sulla paura e l'insicurezza, di chi monta la caccia al diverso con i propri mass media locali e nazionali che inventano chissà quali crimini, ma non si capisce come mai perché il rispetto della legalità vale solo per i più deboli, mentre i forti possono evadere il fisco, riciclare denaro sporco, presentare firme di morti per presentare liste elettorali, dare appalti ai propri amici senza regolari gare, corrompere giudici e non c'è problema.
Il Pdl al nord ha perso moltissimi voti, è calato, per cui non può cantare vittoria.
Al sud è evidente che il Pdl vince coi voti delle organizzazioni mafiose, è evidente che in Campania vincono grazie ai Casalesi, di cui Cosentino è il riferimento principale nel governo e nel partito, in Calabria la 'ndrangheta ha scelto il Pdl, solo in Puglia i cittadini si sono accorti che era meglio non ricadere nel buio "fitto" della politica clientelare e dei privilegi.
In Lazio quella burina neofascista vince per pochissimi voti anche perché la nostra candidata non era il massimo e infatti le liste del Centrosinistra avevano un punto abbondante in più di Emma.
Per il resto il Pd continua a perdere ed era comprensibile dopo tutta questa confusione interna, continua a dilagare il giustizialista Di Pietro, purtroppo ha preso tanti voti il populista Grillo che in Piemonte ha fatto perdere la povera Mercedes, ma è una beffa anche per loro, han preso voti dicendo no alla Tav, ma facendo vincere Cota, oltre alla Tav si beccano anche le centrali nucleari, visto che Cota è l'unico candidato presidente della destra che si è espresso a favore delle centrali nucleari nella sua regione.
A sinistra bisogna dire che Sinistra Ecologia e Libertà ha mantenuto il 3,1% delle Europee, senza i Verdi e i Socialisti, il che non è male, visti l'oscuramento mediatico totale e la difficoltà a farsi conoscere fuori dalla Puglia, mentre la Federazione della Sinistra, nonostante un maggior radicamento soprattutto al centronord, ha preso solo il 2,9%, li abbiamo superati; Verdi e Socialisti, dove erano da soli, sono prossimi allo 0, a dimostrazione che la scelta identitaria non può che essere fallimentare, Bonelli e Nencini ci riflettano su, be', i Socialisti ci penseranno per forza al congresso...
I Radicali, fuori dal Lazio, dove avevano il candidato, sono praticamente inesistenti...
Insomma, nel disastro generale brilla una luce, che, speriamo, dalla Puglia si diffonderà al resto d'Italia.

venerdì 26 marzo 2010

Sepolcri imbiancati

A sinistra del Pd, per me c'è solo Sinistra Ecologia e Libertà. Il Psi, i Verdi, Rifondazione e i Comunisti Italiani sono dei partiti morti, esanimi. Quei pochi superstiti che ancora tentano l'accanimento terapeutico, sono dei sepolcri imbiancati che s'arroccano sulle identità, guardano al passato, sono il passato mentre la Sel è il futuro.
Non se ne può delle schede elettorali lenzuolo, con quindici liste nel Centrosinistra, altre quindici nel Centrodestra e altre fuori...
L'obiettivo è che nel 2013, o quando sarà, ci si presenti, sì uniti contro lo Psiconano, ma con due, massimo tre liste.
Spero che la gente se ne sia accorta e dia un segnale, dando meno voti possibile a questi relitti e votando il futuro, cioè Sel.
I Verdi e i Socialisti rimasti, perché molti ecologisti ed alcuni socialisti sono già nel nuovo partito, decidano se stare a sinistra, cioè in Sel, o nel Pd.
Italia dei Valori e Radicali facciano altrettanto, in fondo l'accordo elettorale nel 2008 prevedeva che sarebbero entrati nel Pd dopo le Europee, ma non l'hanno rispettato, il che dovrebbe creare quantomeno qualche problema di stomaco a Veltroni e ad altri leader del Pd, ce si chiederanno chi siano gli alleati più fedeli (ma Bersani, pur essendo un po' soporifero, l'ha già capito)...
I comunisti irriducibili, almeno si federino con la Sel, se non vogliono sciogliersi, poi si vedrà che simbolo mettere, ma, con o senza falce e martello, se la gente capisce chi sei, si fida di te e del tuo programma, ti vota anche senza la falce e martello, non è vero che non se ne può fare a meno.
Insomma c'è bisogno di unità, unità nel Centrosinistra e unità nella sinistra, unità e semplificazione.

mercoledì 24 marzo 2010

Via Padova pericolosa?

Ieri sera sono stato al Teatro Parco Trotter, tra via Monza e Via Padova, zona considerata tra le più pericolose d'Italia, per un dibattito organizzato da Sinistra Ecologia e Libertà Milano con i candidati della Lombardia e Claudio Fava, uno dei coordinatori nazionali del quasi partito nonché ex-parlamentare europeo e politico da sempre impegnato nella lotta contro tutte le mafie.
Arrivo un po' timoroso alla fermata Rovereto, timoroso più che altro per notizie riportate, perché non c'ero mai stato ed era già buio, essendo le 20,15 circa; esco dalla stazione e mi ritrovo su Viale Monza.
Tutto tranquillo, sì noto che la maggior parte delle persone che camminano per la strada sono di origine non italiana, ma perché questo dovrebbe preoccuparmi?
Entro in un bar per andare in bagno: al banco ci sono due ragazze di origine estremo-orientale, le quali mi indicano gentilmente i servizi, poi un ragazzo di origine presumibilmente magrebina addirittura mi accompagna, facendomi passare per una corte di quelle vecchie, be' le condizioni sono queste...
Torno dal bagno, prendo un caffè, mentre gli avventori, tutti di orgine asiatica, bevono, mangiano e chicchierano tranquillamente, ed esco.
Prendo una via un po' stretta e buia, secondo le indicazioni di googlemaps, poi arrivo ad un'altra strada, che attraverso nonostante manchino le strisce (grazie alle amministrazioni leghiste-forziste che da 20 anni amministrano la città), e prendo un'altra strada piuttosto buia e deserta, finché arrivo al cancello chiuso del parco, dove un militante è lì che chiama i compagni perché gli aprano, visto che il custode non vuole uscire perché ha paura.
Come è normale, l'incontro inizia con mezz'ora di ritardo ed inizia con il concerto dell'orchestra di via Padova, che è un gruppo di musicisti italiani e di varie nazionalità ed esegue pezzi di varia origine, soprattutto di paesi magrebini.
I pezzi sono molto belli e coinvolgenti, tra l'altro il cantante/benjista(non so se fosse un benjo lo strumento che suonava) spiega le forti somiglianze e connessioni con la musica andalusa, ad ennesima riprova che le varie sponde del Mediterraneo sono unite da forti legami che non si devono spezzare e la nstra cultura è molto più simile a quelle dei popoli mediterranei che a quelle del Centro-Nord Europa.
Poi parla il professor Escobar, che insegna Filosofia politica alla Statale e negli ultimi anni si è occupato di paura: racconta che da due anni vive in via Padova e qui si sente più sicuro che dove abitava prima, in corso Plebisciti, perché qui c'è sempre un po' di gente per strada fino a tarda ora, mentre lì non c'era nessuno, poi spiega come il fenomeno della paura sia stato creato e strumentalizzato negli ultimi 20 anni dal "primo partito nazista di massa in Italia", la Lega Nord, che ottiene consensi facendo leva sulle paure e crea odio per permettere alla gente di scaricare le proprie frustrazioni ogni volta su un diverso bersaglio, prima i "terroni", poi gli extracomunitari, poi i Rom; spiega anche come gradualmente questo uso della paura e della sicurezza, sia stato trasmesso dalla Lega, prima al resto della destra, poi ai mass media e infine a pezzi consistenti del Centrosinistra.
Insomma, il professore ha analizzato e spiegato in modo scientifico ciò che io, come tanta altra gente, avevo sperimentato sulla mia pelle in quel quarto d'ora tra l'uscita della Metro e il teatro e allo stesso modo, ma con più consapevolezza al ritorno: la paura è un fenomeno del tutto psicologico e non si sconfigge con leggi e decreti razzisti, non si vince solo con l'uso delle forze dell'ordine(qualificate ed autorizzate, non la pagliacciata delle ronde), ma con laboratori ed attività d'integrazione, aprendo e non chiudendo le porte, così come Sinistra Ecologia e Libertà ha iniziato a fare ieri sera.

Passa il messaggio che...

Sono tornato in Italia poco più di un mese fa e vedo che non c'è fine al peggio, non c'è fondo nell'abisso in cui siamo precipitati, ma soprattutto mi chiedo "che cosa penseranno gli altri di noi?" Che cosa pensano all'estero, se già in questi mesi ho potuto sentire sulla pelle l'ironia e la compassione con cui ormai ci considerano, non siamo più gli zimbelli dell'Europa o del Mondo, siamo quelli senza speranza, quelli persi...
Siamo ormai un paese in cui, se figlio nato in Italia di un immigrato a cui manca il bollo per rinnovare il permesso di soggiorno, te ne devi andare, se sei uomo di fiducia del clan dei Casalesi, diventi sottosegretario all'Economia.
Se rubi due polli per sopravvivere, ti fanno il processo per direttissima e becchi 2 anni di reclusione, se esporti ingenti capitali all'estero per non pagare le tasse, li puoi far rientrare, grazie allo scudo fiscale, con una piccika sovrattassa del 6%, 7% se arrivi un po' in ritardo...
Se Marrazzo va con i trans e si pente d'essere stato ricattato, non solo si dimette, ma ne riceve onta per l'eternità, facendo dimenticare gli ottimi risultati della sua giunta regionale che ad esempio ha risanato pesante debito nella Sanità lasciato da Storace, se lo Psiconano si vanta di essere stato con 5 ragazze in una sera, organizza festini a Villa Certosa, si fà dare escort da Tarantini o chi per lui, fà battute volgari sulle prostitute parlando con una ministra albanese, non solo non si dimette, ma ne ottiene anche consenso e approvazione.
Se un cittadino normale arriva in Posta cinque minuti dopo l'orario di chiusura il giorno di scadenza della sua bolletta, la paga il giorno dopo con una sovrattassa, se è in coda al Cup per chiedere una visita ed esce, non so, per mangiare un panino, perde il suo posto, se un militante del Pdl in coda per presentare le liste esce per andare a mangiare un panino e torna due ore dopo la chiusura, e un altro presenta firme di morti o senza bolli, il governo emette un decreto interpretativo di una legge in vigore da quasi 50 anni e il Presidente della Repubblica lo firma senza colpo ferire.
Se un giornalista freelance pone delle domande vere al premier, mentre gli altri pongono domande preparate, e dice delle verità incontestabili, il ministro della Difesa, personale del premier a questo punto, lo caccia dandogli due pugni sullo sterno, se il premier calunnia e insulta quotidianamente istituzioni, magistrati, giornalisti, chiunque osi dire o fare qualcosa contro di lui, perfino compagni di partito che si permettono di contraddirlo, si difende da un complotto ordito dai comunisti, o al più è normale campagna elettorale.
Se un presidente o un ministro in un normale paese democratico occidentale rilascia una semplice dichiarazione in cui mette in discussione la libertà di informazione di un singolo giornalista, si deve dimettere in meno di un'ora, in Italia si chiudono le trasmissioni di approfondimento politico in campagna elettorale e il premier telefona a quella che dovrebbe essere un'autorità di garanzia super partes e impone la chiusura di trasmissioni a lui antipatiche e poi, non contento, indica al direttore del Tg1 quali notizie deve passare.
Può darsi, come qualcuno dice, che questi siano ultimi ruggiti, ultimi colpi, ultimi deliri di un imperatore in declino, e in effetti alcuni segnali indicano che c'è chi, nel suo stesso partito, se ne sta rendendo conto, contribuisce ad affrettare il declino e si prepara al dopo, ma è pur sempre un imperatore che ha ancora molto consenso e sono comunque molto preoccupato per il futuro della democrazia italiana.
Certo non aiuta la morbida opposizione del Partito Democratico, che un giorno attacca, un giorno apre al dialogo, non aiuta l'indole remissiva e un po' soporifera di Bersani, non aiutano le trame neocentriste di Dalema, ma non aiuta neanche la demonizzazione giustizialista e senza alternative di Di Pietro, né tanto meno la politica dei due forni del trigamo Casini sponsorizzato da Bagnasco; il paese ha bisogno di una nuova sinistra, che sia unita e proponga una vera alternativa al Berlusconismo ed al Neoliberismo selvaggio, senza arroccarsi sulle vecchie identità e su vecchi simboli, che sia falce e martello, sole che ride o rosa/garofano, una sinistra laica, aperta e solidale, una sinistra che governa in maniera trasparente, sull'esempio di un presidente di regione che ha cacciato il suo vice al primo avviso di garanzia(ovviamente si parla della Puglia migliore); insomma c'è bisogno di Sinistra, Ecologia e Libertà, c'è bisogno di Nichi Vendola e tutti gli altri che fanno parte del progetto; il nome è piuttosto lungo da pronunciare, ma il progetto è straordinario e, se tutto va bene, sarà portato a termine entro l'estate, sperando che nessun burocrate metta più paletti. Ovviamente ogni riferimento a Nencini e Bonelli è puramente causale. Forza Nichi!