venerdì 15 agosto 2008

Appello alla triplice unità

Domani partirò per Taizé per rimanere lì un anno. Il blog rimarrà fermo, però voglio lasciare a chiunque passi di qua un appello alla triplice unità. Non si parla né di trinità, né di triplice alleanza o intesa stile prima guerra mondiale (la parola "triplice" mi fa venire in mente quello), si parla di 3 unità diverse, ma per me tutte importanti.
1) Unità dei cristiani
E' ora nel 2000(ormai 2008) che questa frattura millenaria venga sanata e che tutti i fedeli di Cristo, tutti coloro che credono nella Resurrezione, tornino uniti, così come ha detto Gesù prima di ascendere al cielo.
A Taizé l'unità è già una realtà concreta, perché mangio, prego, dormo, insomma vivo condividendo tutto con protestanti e ortodossi, perfino con cattolici romani (essendo ambrosiano la cosa non è scontata)...
Ma fuori le chiese hanno ancora bisogno di fare molti passi prima di tornare ad essere una sola, la Chiesa di Cristo.
Non bastano più incontri con abbraccio tra i grandi capi o seminari tra teologi e intellettuali che si concludono con documenti di carta, non basta più la settimana di preghiera per l'unità che si fa in gennaio, bisogna iniziare a realizzarla concretamente, a livello locale, tra la gente.
E' intollerabile continuare a rimanere divisi, soprattutto non mi piace sentir dire "sono di religione cattolica" o protestante o ortodossa, la religione è quella cristiana, cattolica è solo una confessione, non una religione!
A Rho ad esempio, ma non solo, qualcosa si è iniziato a fare, nel senso che all'Eremo di via Madonna è stata data la possibilità agli ortodossi romeni di celebrare la loro Messa e ai protestanti di fare un incontro di preghiera, ma bisogna passare da questo al pregare insieme ed a non considerarsi diversi, perché una è la fede.
2) Unità della sinistra
E' ora che i partiti, i movimenti, le associazioni e le persone individuali che si sentono di sinistra intraprendano seriamente e convintamente la strada dell'unità e che si riprenda a fare politica tra la gente, come faceva il Pci una volta.
Dopo la debacle del 13 e 14 aprile 3 dei 4 partiti hanno preso una strada diversa, una strada più comoda, più facile, seguendo la pancia e non la testa, ma se continuano così non andranno da nessuna parte, perché divisi si scompare, uniti si può tornare a vincere.
L'unità è necessaria, oltre che bella, ma bisogna farla dal basso.
La linea uscita dai congressi del Prc e dei Verdi e quella intrapresa da Diliberto (credo senza congresso) sono sterili e non porteranno da nessuna parte, un po' meglio è la linea seguita da Fava e Sinistra Democratica, oltre a quella che avrebbe portato avanti Vendola se non ci fosse stato l'inciucio, anche se non bisogna correre con questa costituente di sinistra.
L'unica strada da seguire è quella dell'unità!
3) Unità dell'Europa
C'è bisogno di un'Europa unita e forte, un'Europa che non sia più schiava degli Usa e che migliori il mondo eliminando le disuguaglianze e le ingiustizie.
C'è bisogno di una federazione rispettosa delle diversità culturali, ma in cui gli stati rinuncino alla sovranità nazionale che è una stupidata...
C'è bisogno di un'unità dal basso, un'unità sociale ed equa e non un'unificazione puramente economica né un semplice coordinamento tra le forze dell'ordine per questa maledetta sicurezza che è difesa dei privilegi dei privilegi del nord del mondo e porta a non vivere più.
C'è bisogno di cittadini europei, solidali tra loro e con gli altri, che vivano bene e serenamente, quindi senza stupidi divieti come quello delle panchine di Voghera.
A Taizé pregherò per tutte queste cose, ma incontrerò molte persone e cercherò nel mio piccolo di contribuire a realizzare la prima e la terza, la seconda se avrò modo di parlare con italiani di sinistra (di destra ce ne sono pochi, però non si parla molto di politica), ma soprattutto starò lontano per un po' da questa città piena di leghisti e ciellini e in cui ogni spazio libero viene occupato da costruzioni, soprattutto su cui incombe la tragedia dell'Expò (purtroppo non posso rimanere lì fino al 2015).

sabato 9 agosto 2008

Aggiornamenti dopo il cammino

Son tornato dopo un mese in cui sentivo le notizie un po' al volo quando riuscivo e in più in spagnolo, non capendo tutti i dettagli, e sembra che siano successe un sacco di cose.
1) Intanto ho già sentito di pesanti tagli ai servizi, università, scuola e sanità, certo, volevate che vi togliessero l'Ici? Ora c'è la stangata...
Ieri sono arrivati i dati sul secondo trimestre e sono peggio del primo, per cui non c'è ripresa con Berlusconi al governo e nel secondo semestre sarà peggio...
I dati forniti dal tappetto Brunetta sulla riduzione delle assenze sono una pagliacciata, non esistono, roba da comiche, in effetti la faccia da comico ce l'ha, giusto quello poteva fare, altro che amministrare la cosa pubblica...
Napoli è pulita dai rifiuti? Bè, intanto se quasi tutti i comuni hanno avviato la differenziata è grazie all'ultimatum di Pecoraro Scanio, poi il centro di Napoli era già stato ripulito da De Gennaro e progressi c'erano stati anche da altre parti, Bertolaso ha semplicemente continuato il lavoro, per cui non c'è nessun miracolo, nessuna svolta, non abbiamo bisogno di un premier pagliaccio che va a far finta di raccogliere un po' di spazzatura e il giorno dopo va al mercato a chiedere dei prezzi...
Oggi è andato in vacanza, bene, così si può riposare, ma perché non ci rimane 5 anni in vacanza?!
2) Non ho parlato molto dell'eventualità del boicottaggio alle Olimpiadi(o forse per niente), in ogni caso ieri ho guardato la cerimonia e sto guardando le gare; sono assolutamente contrario al boicottaggio delle Olimpiadi, perché i giochi olimpici sono sport e lo sport è simbolo di fratellanza e di pace e le Olimpiadi sono l'elevamento a potenza dello spirito dello sport.
In Grecia per le Olimpiadi veniva stabilita e rispettata da tutti i Greci la tregua, oggi purtroppo non viene neanche ipotizzata, addirittura mentre le delegazioni degli atleti russi e georgiani sfilavano allo stadio del nido d'uccello di Pechino, carri armati russi e georgiani si scontravano in Ossezia e poi gli aerei russi hanno iniziato a bombardare la Georgia, però lo spirito delle Olimpiadi moderne è almeno in teoria lo stesso.
Proprio grazie alle Olimpiadi si parla di più dei diritti umani in Cina e del Tibet ed in effetti in questi anni qualche passo avanti è stato fatto e non si può negare.
E poi in base a quasto principio dove avrebbero potuto fare le Olimpiadi? Negli Stati Uniti? Ma a Guantanamo li rispettano i diritti umani? Nei bracci della morte? In Iraq ed in Afghanistan?
In Russia? Lì vengono rispettati i diritti umani? Ditelo ai Ceceni...
E se le facessero in Italia non potrebbe qualcuno ricordare Genova? Sono passati solo 7 anni ed il presidente del consiglio che ha voluto gli scempi della Scuola Diaz è lo stesso di allora, il suo vice che aveva gestito direttamente la cosa è ora presidente della Camera. E nei Cpt i diritti umani?
Qualcuno proporrà il boicottaggio delle Olimpiadi di Londra tra 4 anni? Eppure gli Inglesi sono altrettanto responsabili della devastazione di Iraq ed Afghanistan e se dovesse essere attaccato l'Iran sarebbero in prima fila.
Mi fa ridere Bush che parla del rispetto dei diritti umani in Cina, da che pulpito, inizi a rispettarli lui, solo vederlo in televisione è un mancato rispetto dei diritti degli spettatori, qualcuno potrebbe star male solo al vederlo...
La cerimonia è stata bella, in certi punti un po' esagerata, anche l'idea del volo del tedoforo è una cosa vecchia 2500 anni, nel teatro greco si usavano questi macchinari, non c'era bisogno di tutta questa tecnologia...
E per fare i fuochi d'artificio sono andati in Sicilia ad impararli bene, però in televisione nessuno l'ha detto, l'han detto solo quelli di Catersport alla radio...
3) E' proprio l'anno della Spagna, anzi, l'anno in cui la Spagna ci soffia tutto, il Giro per un errore di valutazione, perché hanno portato Contador in carrozza fino alla fine, il Tour perché i nostri si fanno beccare positivi mentre altri che erano altrettanto dopati non si son fatti beccare, gli Europei ai rigori e adesso la gara in linea di ciclismo per una ruota, in più nella ginnastica a squadre erano avanti a noi di un punto, ed è solo il primo giorno...
4) Ormai per la sicurezza tutti i sindaci italiani fanno la gara a chi emette le ordinanze più cretine, sono ormai oltre il limite della decenza: a Voghera da lunedì dopo le 23 non ci si potrà sedere in più di tre sulla stessa panchina; dopo i piccioni a Venezia, i lavavetri a Firenze, in varie città sull'accattonaggio, a Roma poi Alemanno ne sta facendo di tutti i colori, in più che Larussa ha mandato i soldati nelle grandi città...
Non so che cosa vogliano questi sindaci e la gente che vuole sicurezza: vogliono tutto in ordine, tutto perfetto, niente di impreciso, niente di spontaneo, ma come si vive così, meglio fuggire da questo assurdo paese...
5) Veniamo al congresso del Prc: non l'ho ovviamente seguito, mentre camminavo ogni tanto ci pensavo e speravo veramente che vincesse Nichi, poi il dottor Alonzo mi ha aggiornato. E' brutto il modo con cui è stato deciso. All'inizio si diceva che i Vendoliani nel sud facevano magagne e facevano votare i nuovi iscritti o addirittura dei non iscritti, alla fine l'inciucio l'ha fatto Ferrero con le altre 3 mozioni. Vendola aveva la maggioranza relativa, ma Ferrero è il vincitore, anche se è una vittoria di Pirro, perché le 3 mozioncine forse non lasceranno il partito, cosa che forse avrebbero fatto se avesse vinto Vendola, ma lo condizioneranno in ogni sua scelta tenendolo sempre appeso ad un filo. Avrei preferito a quel punto che avesse vinto da solo, perché è una persona seria, esperta, ha lavorato abbastanza bene come ministro e da solo (con Grassi e gli altri della sua mozione) sarebbe stato in grado di fare scelte equilibrate per il futuro del partito e della sinistra, ma col continuo ricatto degli estremisti sarà sempre bloccato.
Per la sinistra è sicuramente un passo indietro ed il documento che è uscito (l'ho appena letto) sostanzialmente è un ritorno al semplice partito senza idea di nessun tipo di federazione né addirittura alleanza. E se nel 2013(o prima se cadesse il governo) ci fosse la possibilità di una ripresa dell'alleanza progressista col Pd, magari su basi diverse da quelle di prima, non lo potrebbe fare.
In mancanza di maggioranza assoluta per una mozione sarebbe stato molto più ragionevole un accordo tra le due principali mozioni e se i rappresentanti delle altre fossero uscite nessun male, anzi meglio, non hanno mai portato niente di positivo, solo ricatti e posizioni ideologiche rivolte al passato senza niente di nuovo.
Va bè, io continuo a sperare in un futuro migliore...

venerdì 8 agosto 2008

Di ritorno da Santiago

Sono tornato ieri sera da Santiago, stanco e un po' debole a causa di una leggera influenza negli ultimi giorni.
Il cammino è stata un'esperienza straordinaria: 27 giorni di cammino per circa 800km da Saint jean a Santiago, attraverso montagne, colline, sterminate pianure aride dominate da campi di grano e infine i boschi e le valli sempre verdi della Galizia.
Il cammino è stato segnato da numerose difficoltà, dolori muscolari di ogni tipo, per fortuna solo un paio di vescichette che non mi facevano male (a differenza di altri che con scarponi ipertecnologici se ne sono beccate molte e dolorose), il freddo delle prime ore del mattino, il sole caldo e secco delle ore centrali della giornata, il vento sempre impetuoso in ogni zona del cammino, il rischio di perdermi quando mancavano le frecce gialle o non erano chiare, le salite dure e le discese troncapiernas (spaccagambe) che mi procuravano dolore alle ginocchia, le sterminate distese piane di campi di grano senza fonti d'acqua, i tratti d'asfalto che, per i piedi che hanno percorso decine di chilometri soprattutto sullo sterrato, risulta molto fastidioso.
Numerosi sono stati anche gli incontri, con gente del posto, per lo più accogliente e cordiale, e con altri pellegrini che percorrevano lo stesso cammino, ma con storie personali, sentimenti e finalità diverse.
Ho visto luoghi straordinari, in mezzo alla natura, valli, colline, ma anche paesini e città con una storia, tradizioni e luoghi di interesse.
Ho dormito in rifugi di ogni tipo, alcuni più belli e dotati di servizi, altri più spartani e in condizioni più precarie, ma mi sono adattato; in alcuni rifugi, soprattutto quelli parrocchiali, l'accoglienza da parte degli hospitaleros è stata molto calorosa e forte, in altri gli hospitaleros erano semplicemente dei gestori, i quali semplicemente mettevano il timbro sulla credenziale, prendevano i soldi e spiegavano gli orari, senza mostrare alcun interesse per i pellegrini.
Ho trovato chiese in cui c'era attenzione ed accoglienza nei nostri confronti, in cui ogni sera viene celebrata la Messa con la benedizione dei pellegrini, in cui il parroco o il sagrestano molto cordialmente ti facevano una sorta di "visita guidata" della chiesa, ma anche chiese in cui dei pellegrini proprio non gliene poteva fregar di meno, in cui non c'è la Messa neanche di domenica, o c'è al mattino (dimostrando poca attenzione agli orari tipici del pellegrino), in cui ti fanno pagare per entrare (la cosa più assurda di questo mondo) o prestano solo attenzione alle visite guidate a pagamento del museo interno e di eventuali reliquie, o addirittura chiese chiuse, come spesso si trovano anche in Italia.
Anche la popolazione locale si divide tra chi saluta i pellegrini al loro passaggio, li accoglie cordialmente ed è pronto a dare informazioni, e chi non risponde o risponde a mala pena al saluto del pellegrino, chi è quasi infastidito dal passaggio dei pellegrini, chi li considera come un limone da spremere: in alcuni punti vengono aggiunte delle frecce gialle facendo fare un percorso più lungo in modo che passino per un bar, in alcune fontane viene scritto agua no potable solo perché vadano a bere al bar, addirittura delle persone hanno riadattato il proprio garage e ci hanno fatto il bar...
Durante il cammino ho sperimentato di tutto: la paura di non trovare posto al rifugio e di dover fare altri chilometri o dormire fuori al freddo, la paura di non trovare negozi in cui comprare da mangiare, in alcune sere anche la fame, per la mia scelta di non spendere più di 10 euro e non andare al ristorante a prendere il menu del dia, la possibilità di comprare tutto il necessario con pochi euro nei supermercati (sono diventato un amministratore perfetto); ho via via abbandonato ciò che non era necessario e mi pesava nello zaino, ho anche perso qualche cosa; ho capito che pochissime cose sono realmente essenziali per vivere.
Ho capito anche che non ci si deve mai arrendere, nonostante le difficoltà, le fatiche, i momenti difficili, bisogna sempre continuare, nel cammino fisico di Santiago, come nel cammino della vita.
Ho imparato anche a non avere remore a chiedere aiuto a chi mi stava intorno, si trova sempre qualcuno che ti può aiutare nel cammino come nella vita, è vera la frase del Vangelo "chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto", è vera anche per i non credenti.
Arrivare a Santiago lunedì 4 è stata una gioia immensa, una grande soddisfazione, la dimostrazione che tutto possiamo fare se lo vogliamo, con la fede o con la forza di volontà.
Ma soprattutto ho capito questo: dopo ogni grande salita, c'è sempre un grande discesa, ma è peggio della salita!